La Nuova Sardegna

A Cagliari un corso per film-maker antropologi

A Cagliari un corso per film-maker antropologi

Al via venerdì prossimo il progetto formativo “Territori Viventi” dedicato a giovani documentaristi

09 ottobre 2018
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CAGLIARI. Venerdì 12 ottobre, nella sede della Cineteca Sarda alla Mem di Cagliari, in via Mameli 164, prende il via il progetto “Territori Viventi”. Realizzato dalla società di produzione Mommotty, con il sostegno di Mibact, Sardegna Film Commission, Società Umanitaria, Cineteca Sarda, Siae e Isre, nell’ambito del programma S’illumina, “Territori Viventi” – spiega il direttore del corso, il regista Daniele Maggioni, «nasce con l’intento di formare in Sardegna un nucleo di giovani filmmaker a una specifica tipologia di attività cinematografica: quella della documentazione territoriale. Partendo da un’impostazione antropologica e etnografica – dice ancora Maggioni – il tragitto formativo getterà le basi per fare arrivare i giovani registi a una nuova visione, contemporanea e creativa, del documentario. Per raccontare in modo nuovo la nostra isola, la sua vita e la sua gente».

Nevina Satta, direttrice della Sardegna Film Commission: «Dobbiamo riordinare la memoria collettiva, troppo spesso iper-stimolata dalle piattaforme web, per questo dobbiamo responsabilizzare il pubblico. La Sardegna è una terra di grandi maestri, speriamo che da questa tappa possa maturare uno sguardo critico, la voce di un pensiero sociale». Alla fine del percorso formativo i ragazzi – tutti di età inferiore ai 35 anni alla scadenza delle iscrizioni e comunque già formati, con precedenti esperienze di realizzazioni audiovisive alle spalle – saranno in grado di sviluppare e realizzare un documentario a carattere antropologico progettando e attuando le scelte artistiche necessarie per la sua realizzazione.

L’articolazione dell’attività frontale prevede due ambiti di intervento: l’Ambito teorico critico e l’Ambito progettuale. Il primo fornirà le conoscenze sull’inquadramento storico culturale del documentario, fornendo gli strumenti per riconoscere l’evoluzione del “metodo documentario” e le sue trasformazioni, con particolare riguardo al modo contemporaneo di realizzazione. Il secondo invece avrà lo scopo di fornire ai partecipanti un breve quadro delle metodologie di ricerca sul campo e conseguentemente di progettazione documentaria, a partire dalle esperienze di alcuni docenti, ciascuno dei quali illustrerà il proprio metodo di lavoro.

Tra gli insegnanti spiccano Martina Parenti e Massimo D’Anolfi, Giovanni Columbu, Dario Zonta e Alessandro Stellino, già direttore del Festival IsReal.



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