La Nuova Sardegna

Astro, il baby rapper sassarese che risplende grazie alla musica trap

di Giovanni Dessole
Astro, il baby rapper sassarese che risplende grazie alla musica trap

Salvatore Canneddu, appena 16 anni, è uno studente del liceo scientifico Spano. La sua canzone “Serpi” è diventata molto popolare anche su YouTube

08 dicembre 2018
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«A qualcuno piace scrivere?». Salvo alza la mano per rispondere alla domanda e poi argomenta: «A me piace scrivere, scrivo canzoni». La scena è la sua classe, lui ha 16 anni, una felpa bianca e cuffie d’ascolto dello stesso colore ad abbracciargli il collo. È uno studente del liceo scientifico Spano, a Sassari. Lo sguardo attento, vuole dire la sua. La sua canzone (Serpi) è diventata un video, per il giustificato orgoglio dell’autore, Salvatore Canneddu, in arte Astro.

«Ho scelto questo nome dopo aver sentito per la prima volta l’album “Astroworld” di Travis Scott (uno dei musicisti che Salvo segue di più in assoluto - ndc) –. Il tema generale dell'album mi affascinava molto. Non sono mai riuscito a conservare un soprannome o un nickname nel tempo, ma quando ho deciso di fare musica mi sono ritrovato a dovermene trovare uno che fosse definitivo. Ho scelto Astro, ma onestamente poteva essere questo come qualunque altro».

Onestà, parola alla base di un’esperienza non certo unica né rara, ma che ben fotografa lo spirito con cui la generazione del secondo millennio si guarda attorno e guarda dentro di sé, provando a lasciare tracce di una presenza tutt’altro che leggera sulla terra. «Sono un ragazzo sardo normalissimo, che all’inizio della sua adolescenza, un po’ perché annoiato e un po’ perché voleva fare la differenza, ha provato a fare musica, la musica più spontanea che gli potesse venire in mente: la trap».

Astro ha Frank Ocean, Travis Scott, i The Weekend, i Beatles e i Nirvana come punti di riferimento, ma sull’argomento il suo pensiero è chiaro: «L'inglese è una lingua molto più orecchiabile e ritmica rispetto all’italiano, che a sua difesa, a mio parere, è però più armonioso su bpm più lenti, creando anche immagini differenti. Inoltre l’hip hop è nato negli Stati Uniti, che per questo sono avanti a noi di qualche annetto. Siamo noi che seguiamo le mode che lanciano laggiù, non viceversa».

Comincia facendo freestyle: «Improvvisavo i miei testi su basi trovate su YouTube, insieme al mio amico e compagno nel progetto della FasTroupe Giuliano, in arte Giucar». La musica di oggi? «È in continua evoluzione, non si possono fare paragoni con ieri. Adoro la musicalità della maggior parte di ciò che esce in questo periodo, un po' meno i testi. La musica è fatta di vibrazioni, stati d'animo: tutte cose che non puoi comunicare solo a parole». Il video di “Serpi” – realizzato dal giovane e talentuoso Roberto Valca, circa 20mila visualizzazioni in meno di un mese su YouTube – è denso miscelato di vibrazioni, stati d’animo, movimenti del corpo e parole: «Serpi è il mio sfogo dopo un periodo dove odiavo, in maniera forse ingiustificata, la maggior parte delle persone che frequentavo. Quando ho scritto il testo avevo già capito che non dovevo più stare con persone per me tossiche, che mi buttavano giù. Lo scrivere mi ha aiutato a rendere chiaro il concetto nella mia mente, come a chiudere bene un capitolo della mia vita che non mi ha fatto impazzire. Tuttavia sbagliando si impara, sono fiero di quello che ho scritto».

Per sua stessa ammissione ed esigenza prova a conciliare studio e musica, i social e mezzi di comunicazione avanzati, ciò che «permette di dire la tua in maniera aperta». A Sassari si può fare musica? «Sassari la amo e la odio ma non è stato difficile trovare un posto in cui registrare in maniera professionale, con amici pieni di passione a supportarmi e formare un gruppo. Forse il genere che faccio è ancora visto in maniera particolare o con indifferenza dagli adulti, ma niente mi ha ostacolato o rallentato». Amici, compagni di classe, ragazzi condividono e vivono il suo messaggio: si scatena l’empatia: «Quando un mio coetaneo che ascolta la mia canzone condivide quello che provo, quando avviene una connessione anche indiretta, ma sincera, quando questo accade mi dà forza e mi spinge ad arrivare sempre più in alto».

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