La Nuova Sardegna


Cognomi sardi: più Carboni che Carbone. E c’è anche Carbonella

di Mauro Maxia
La beata Edvige Carboni
La beata Edvige Carboni

Documentato sin dal 1100 nel regno di Logudoro. Diffuso in tutta l'isola, attestato anche in Corsica. La variante di origine catalana

3 MINUTI DI LETTURA





Carboni è il 24° cognome in Sardegna. Tra tutti i Carboni d’Italia quelli sardi sono i più numerosi col 37,7%. Questo cognome, perciò, non è solo sardo ma si formò anche in altre regioni.

Oggi in Sardegna conta circa 1500 famiglie diffuse in modo abbastanza uniforme nella provincia di Sassari (665), nella vecchia provincia di Cagliari (499), in quelle di Nùoro (165) e Oristano (160). Ha l’epicentro a Sassari (212) con cospicui gruppi ad Alghero (125), Cagliari (107), Assemini (61), Porto Torres (35), Serramanna (34), Oristano (32), Quartu Sant’Elena (31), Sorso (30), Sedilo (24), Nùoro (23), Iglesias e Tonara (22), Carbonia, Pozzomaggiore e Selargius (20). A Bonnanaro è il cognome più numeroso.

Nell’Isola vige anche la forma antica Carbone che presenta ancora una trentina di occorrenze. Sebbene le fonti documentarie lo attestino quasi sempre nella Sardegna settentrionale, oggi Carbone è più frequente al sud con dodici utenze nell’ex provincia di Cagliari mentre in provincia di Sassari presenta sei utenze (3 a Porto Torres) e altre sei in provincia di Nuoro (4 a Irgoli). Nelle altre province è raro.

In Sardegna Carboni è molto antico essendo documentato dal 1100 nel Regno di Logudoro dai condaghi di Silki, Salvènnor e Trullas con la forma Carbone (raramente Carboni, Calfone). Nel 1353 è attestato con le forme Carbone, Carbonus e Galfone. Nell’atto di pace del 1388 tra la Corona d’Aragona e il Regno d’Arborea è registrato ad Alghero (Carbonis) e con le forme Carbone, Carboni a Borutta, Bosa, Castelsardo, Flussio, Modolo, Neoneli, Oniferi, Pattada, Sassari, Torralba e nei villaggi medievali di Bortiòcoro, Tèrchiddo e Ulusufè. Nel 1400 è attestato nel Meilogu (Carbone, Carvoni); nel 1578 a Ozieri, nel 1580 a Fonni, nel 1593 a Ghilarza, nel 1600 a Bortigali, Sedini, Sorso e Villagreca. È ricordato anche a S. Leonardo de Sette Funtanas (1639), nel 1650 a Santu Lussurgiu, nel 1678 a Ittiri. Nel 1728 è citato a Perfugas (Carbone, Carvone, Carvoni, Carvony), nel 1744 a Bortigiadas (Calvone) e nel 1782 a Tempio (Calboni). Nel 1816 è presente a Cagliari, nel 1824 a Bulzi (Calvone), nel 1842 a Monastir, nel 1857 a Galtellì e nel 1880 a Buddusò, Desulo, Gavoi, Gonnesa, Meana, Narcao, Nuoro, Oschiri, Paulilatino, S. Antioco, Scano Montiferro e Tadasuni. È citato anche con le forme Carbony (Sassari 1706; Meana 1759) e Carbonj (Sassari 1649-50; Perfugas 1728).

In Gallura è attestato dal 1623 in relazione a un Lorentu Carbone di Bonifacio. Un altro documento del 1794 conferma l'esistenza di un altro ramo di origine corsa insorto per poligenesi. Anche in Corsica Carbone è antico (Bonifacio, sec. XIII: Ioannes Carbonus) e vige tuttora in varie località (Ajaccio, Bastia, Asco, Belgodere e altri comuni).

Alla base ha un soprannome, attribuito con diverse motivazioni, formato dal sardo logudorese carbòne ‘carbone’ e dalla variante campidanese carbòni che derivano dal latino carbone(m) ‘carbone’ (M. Pittau, DCS, 1:51).

Sono derivati Carbonedda (Alghero, 1646; variante di Carbonella); Carboneddu (Sassari 1726); Carbonelli (Cagliari 1388: Carbonellus). In alcuni di questi casi può essere di origine peninsulare, tipico della Puglia, o un adattamento del catalano Carbonell.



Primo piano
Turismo e ambiente

Sono sempre di più le spiagge sarde a numero chiuso: ecco le new entry dell’estate 2025

di Serena Lullia
Le nostre iniziative