La Nuova Sardegna

Fiabe di Sardegna, le storie secondo i fumettisti: narratori tra disegni e parole

Fabio Canessa
Fiabe di Sardegna, le storie secondo i fumettisti: narratori tra disegni e parole

Dal sassarese colonna della Disney Bruno Enna al nuorese Manuele Mureddu. Ecco come gli addetti ai lavori vivono i loro racconti popolati da streghe e fate  

14 aprile 2020
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Tutti hanno una fiaba da raccontare. Un racconto che immediatamente riporta all'infanzia, la vera patria dell'uomo come diceva Rilke. Narratori tra parole e disegni, i fumettisti hanno un rapporto particolare con la dimensione fiabesca. In occasione del lancio della collana "Fiabe di Sardegna" con La Nuova, abbiamo chiesto ad alcuni di loro - Bruno Enna, Manuelle Mureddu, Fabiano Ambu e il duo Dany&Dany - di raccontarci cosa li lega al mondo delle fiabe.

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Bruno Enna. Colonna della Disney, con numerose storie per Topolino, e firma di rilievo della Bonelli, fa parte da tanti anni dello staff di Dylan Dog, Bruno Enna è uno dei più apprezzati sceneggiatori italiani. Sassarese, nella sua famiglia le fiabe hanno sempre avuto un posto importante: «Mio padre Francesco Enna è l'autore delle "Fiabe sarde", per Mondadori, e dei "Contos de foghile" pubblicati da vari editori e poi riproposti a teatro dalla compagnia La botte e il cilindro, oltre che di molti altri libri. Spesso lui raccontava queste fiabe, raccolte in giro per la Sardegna e narrate dai Mastros 'e contascias. Ricordo in particolare la fiaba di Martin Ferrato e quella, per me paurosissima, del Gatto Mammone. Sono cresciuto così, ascoltando filastrocche orecchiabili e storie straordinarie, diverse da quelle classiche dei Grimm, eppure incredibilmente simili». Anche Bruno è diventato un narratore e non ha mai perso il contatto con quel patrimonio, al quale attinge spesso. «Oltre a usarlo per far addormentare i miei figli, ormai grandi, ma sempre alla ricerca del fantastico, nei libri, nei videogiochi e nelle serie televisive, l'ho sfruttato per scrivere storie Disney di Topolino e Paperino e, in più di una occasione, ho osato ispirarmi alle fiabe per sceneggiare storie più adulte come quelle di Dylan Dog. Una volta ho scritto persino una mia versione di "Hansel e Gretel", con Dylan che finisce nel forno della strega, e recentemente ho consegnato una storia spudoratamente ispirata alla "Morfologia della fiaba" di Vladimir Ja. Propp».

Manuelle Mureddu. Quando si pensa a un fumettista attento al patrimonio culturale sardo, il primo nome che viene in mente è quello di Manuelle Mureddu. Nuorese, autore tra le altre cose del fumetto "La danza dei corvi", ha tenuto nella sua città diversi laboratori usando proprio le fiabe sarde come motore narrativo. Sollecitato sull'argomento il suo primo pensiero va però al paese della madre, Oliena, protagonista di un racconto particolare: «Vicino a casa di mia nonna c'è una bellissima chiesetta antica. Era vietato avvicinarcisi di notte perché, pare, ci vivesse un carabiniere senza testa. Ho sempre immaginato la tenesse in mano, con tanto di cappello con i pennacchi alti. Ma, non so perché, l'ho sempre immaginato come un signore simpatico». Sempre Oliena riporta il fumettista a una dimensione fiabesca che ne ha segnato la formazione: «In paese, dove ho passato molte delle mie estati tra monti e boschi, le leggende e le fiabe si mescolavano con una serie di racconti creati per salvarti dal pericolo o per darti qualche insegnamento. Così, tra famiglie pietrificate perché avevano rifiutato il cibo a Gesù e mendicanti che si trasformavano in santi, imparavo a non giudicare gli altri dal loro aspetto e a non credere alle ricchezze improvvise. Sos contos de fochile, la narrazione casalinga, si arricchiva poi di particolari misteriosi quando si iniziava a parlare di tesori, di muri incinti che celavano meraviglie, di fate e di streghe. Pare che una mia bisnonna fosse addirittura una di queste praticas, donne di medicina antica, e che sentisse le presenze. La dinamica magica e il racconto popolare e favolistico sono un tutt'uno in Sardegna». Questo è per Mureddu l'universo delle fiabe sarde, una chiave per capire il mondo. «Tra volpi magiche, vipere che sono padroni di vigne e tesori nascosti nelle grotte, ho imparato che la parola e il racconto sono le uniche cose che ci rendono immortali».

Fabiano Ambu. Cagliaritano, laureato in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Sassari, vive da anni Milano dove ha fondato l'etichetta indipendente It Comics. Come disegnatore Fabiano Ambu ha anche pubblicato per diverse case editrici (come Star Comics, BeccoGiallo e Bonelli) e pur non lavorando a storie avvicinabili a delle fiabe, scavando nei ricordi anche lui ritrova un collegamento personale con quel mondo. «Quando mi è stato chiesto di raccontare qualcosa sull'argomento, pensavo che le fiabe non avessero segnato la mia vita. In fondo sono cresciuto tra i primi cartoni animati di Goldrake e i fumetti dei supereroi dell'editoriale Corno. Ma la memoria se stuzzicata è capace di sorprese inaspettate ed eccole lì le fiabe, quelle che in fondo mi hanno formato, che hanno dato un senso a quello che è giusto o sbagliato, che mi hanno portato a scrivere i miei racconti e vivere di fantasia. Eccole lì nascoste nella miglior parte di me, le "Fiabe Sonore". Meravigliose fiabe accompagnate da un 33giri, in cui voci e musiche affiancavano la lettura».

Dany&Dany. Daniela Orrù e Daniela Serri formano il duo Dany&Dany che si caratterizza per storie gotiche e di vampiri, pubblicate anche all'estero, disegnate con uno stile influenzato dalla scuola giapponese di anime e manga con cui sono cresciute. «Dobbiamo ammettere che i primi contatti con l'immaginario fiabesco sardo sono avvenuti in età adulta, quindi con tutt'altro approccio rispetto allo spirito fanciullesco. Ci amareggia quanto poco ci sia stato dato di conoscere della Sardegna nell'età della formazione, sia a livello storico sia culturale in genere, anche per via dei programmi scolastici lacunosi da questo punto di vista». Immaginando una fiaba che racchiuda tutti gli elementi ideali per loro, le fumettiste cagliaritane l'assemblerebbero così: «Penseremmo a una combinazione tra avventura, magia e creature fantastiche in stile mito arturiano, con un qualcosa di macabro alla Fratelli Grimm, un sottofondo animistico vicino a "Principessa Mononoke" di Miyazaki e un pizzico di gotico e malinconico in stile Tim Burton o Neil Gaiman». Anche se apparentemente lontane dal mondo delle fiabe sarde, Dany&Dany hanno lavorato come illustratrici alla saga di romanzi fantasy "Iskìda della Terra di Nurak", scritta da Andrea Atzori e pubblicata da Condaghes, che è basata su storia e miti della Sardegna. «Tra i personaggi ne comparivano alcuni ispirati a figure fiabesche e leggendarie sarde, come le janas e i giganti. È stato molto coinvolgente realizzarne una nostra interpretazione stilistica».

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