La Nuova Sardegna

Per Sant’Efisio un pellegrinaggio senza folla

Enrico Gaviano
La chiesetta di Sant'Efisio a Cagliari nell'insolito scenario di oggi primo maggio 2020 con la città e l'isola ancora chiuse per l'epidemia Covid (foto Mario Rosas)
La chiesetta di Sant'Efisio a Cagliari nell'insolito scenario di oggi primo maggio 2020 con la città e l'isola ancora chiuse per l'epidemia Covid (foto Mario Rosas)

Tutto in un giorno, domenica 3 maggio. L'appuntamento del primo maggio rinviato solo altre due volte: nel 1794 per la cacciata dei piemontesi e nel 1916 per la guerra

30 aprile 2020
4 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Il 3 maggio verrà sciolto per la 364esima volta il voto a Sant’Efisio. Le norme restrittive per combattere la diffusione del Coronavirus hanno imposto un’edizione particolare del pellegrinaggio. Non più dunque partenza da Cagliari il primo maggio e ritorno dopo l’arrivo nei luoghi del martirio il 4 maggio. Ma tutto in una giornata. Niente processione, niente folla. Ma un vero e proprio atto di culto. Sarà una delle rarissime volte in cui il Santo si sarà mosso dalla chiesetta di Stampace in una data diversa da quella tradizionale, ma la prima in cui il simulacro del Santo farà il suo viaggio in un solo giorno.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:foto:1.38793565:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/foto/2020/05/01/fotogalleria/sant-efisio-edizione-lockdown-senza-fedeli-il-santo-listato-a-lutto-per-ricordare-i-morti-covid-1.38793565]]

La prefettura di concerto con il Comune di Cagliari, gli altri comuni dove avviene per tradizione il transito del Santo (Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula) e l’Arciconfraternita del Gonfalone hanno concordato i particolari per far sì che venga sciolto in tutta tranquillità il voto che lega Cagliari al martire guerriero dal 1656, quando fu chiesta l’intercessione per liberare la città dalla peste. La statua di Sant’Efisio verrà issata su un mezzo della Croce Rossa. La vettura scoperta con il simulacro uscirà dai vicoli di Stampace per poi discendere verso il porto e quindi seguire la strada che porta sino Nora, senza nessuna altra tappa. Lì, nella chiesetta davanti alla spiaggia sarà officiata la messa dal nuovo arcivescovo di Cagliari monsignor Baturi. Il prefetto Bruno Corda ha comunque ribadito  che tutte le fasi delle celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming su diverse piattaforme.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:tempo-libero:1.38793013:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.38793013:1654523992/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Il simulacro è stato preparato già da ieri  30 aprile per quello che comunque sarà un evento. Al posto dell'aureola d'oro, una più sobria d'argento. Niente abiti sfarzosi, ma un mantello rosso e nero a segnare il lutto per i morti causati dal coronavirus. La statua si muoverà dalla chiesetta alle ore 9.30 e alle 11 sarà già a Nora dove verrà celebrata la messa. Quindi la formula dello scioglimento del voto e il rientro immediato a Cagliari.

Il tre maggio non è stato scelto casualmente. Si tratta infatti di una data importantissima nel calendario cristiano: il ritrovamento della Vera Croce da parte di Sant’Elena. Croce che risalta sulla mano destra del Santo. Una data indicata per questa edizione dalla stessa Arciconfraternita del Gonfalone guidata da Giancarlo Sanna. La messa nella chiesetta di Nora è poi il momento solenne dello scioglimento del voto, e quando in prefettura è stato chiesto quando sarebbe stato meglio fare il trasferimento del simulacro, quella data è stata indicata senza tentennamenti.

Il pellegrinaggio a bordo di un’auto riporta alla memoria l’edizione più dolorosa. Quella del 1943. Cagliari infatti era stata praticamente rasa al suolo dai bombardamenti alleati e in città erano rimasti solo poche migliaia di persone, mentre tutti gli altri abitanti erano sfollati nei centri più sicuri dell’interno. Comunque si decise ugualmente di portare il simulacro del Santo a Nora. Il filmato girato quel primo maggio da Marino Cao e restaurato per uno straordinario documentario da Maria Piera Mossa per la Rai, restituiscono il dramma di una città messa in ginocchio dalla guerra. Il simulacro fu messo sul cassone di un camioncino che la ditta Gorini utilizzava per la distribuzione del latte. Le immagini documentano le case ridotte in macerie e la gente che pian piano prende coraggio ed esce per fare una preghiera, toccare furtivamente la vettura, raccomandarsi al patrono.

In altre due occasioni, invece, la partenza del Santo fu spostata dalla data tradizionale, come avverrà anche quest’anno. La prima nel 1794 a causa dei moti popolari che portarono alla cacciata dei piemontesi da Cagliari e per i quali si celebra ogni anno dal 1993 Sa die de Sa Sardigna il 28 aprile. La situazione in città era molto confusa e la processione avrebbe potuto causare dei tumulti. Si optò dunque per la soppressione della festa. Ma la decisione in seguito fu rivista e il Santo fece il suo pellegrinaggio giusto un mese dopo, dal primo al 4 giugno.

Nel 1916, invece, fu il clima di altissima tensione che si viveva durante la prima guerra mondiale, a provocare lo slittamento. L’Arciconfraternita decise di spostare la data dell’uscita del Santo dal primo al 7 maggio, per evitare una concomitanza con la Festa dei lavoratori e possibili disordini.

Stavolta lo spostamento della partenza sarà di due giorni. Il sindaco Truzzu avrebbe voluto mantenere la data del primo maggio ma poi ha anche lui ha accolto con entusiasmo il 3 maggio. Qualche malumore negli altri paesi coinvolti nel pellegrinaggio, che avrebbero voluto il passaggio del santo, magari anche fugace.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:tempo-libero:1.38793076:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.38793076:1654523992/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Oggi primo maggio don Ottavio Utzeri ha celebrato la messa nella chiesetta dedicata al Santo e, nel palazzo civico di via Roma, si è tenuta l’investitura dell’Alter Nos, il rappresentante del comune di Cagliari, Raffaele Onnis, designato dal sindaco in tempi di pre pandemia. Un Alter nos che stavolta non ha salutato sella al cavallo la folla che si assiepa lungo il percorso. L’appuntamento sarà per il 2021. Quest’anno spazio a un trasferimento di Sant’Efisio molto sobrio, perché negli intendimenti di tutti i soggetti che concorrono alla celebrazione meritano rispetto le migliaia di morti provocati della pandemia, le persone che hanno perso il lavoro o che vedono il loro futuro nero a causa della crisi economica innescata dal Coronavirus.


 

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative