La Nuova Sardegna

Addio a Elisabetta Addis

Costantino Cossu
Elisabetta Addis
Elisabetta Addis

Morta la studiosa militante femminista

16 luglio 2020
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"Se n’è andata una nostra amica, una nostra compagna di viaggio". Così su Facebook il gruppo sassarese di “Se non ora quando” ha dato notizia della morte di Elisabetta Addis. Il post prosegue: «Economista brillante, preparata, combattiva, donna energica, schietta e ironica, da sempre al fianco delle battaglie delle donne. Elisabetta Addis ha insegnato Economia politica all’Università di Sassari e Politica ed economia del Welfare alla Luiss. È stata tra le fondatrici del movimento “Se non ora quando".

Ha studiato alla Normale di Pisa, è stata borsista Fulbright per un dottorato alla Clark University, Fellow all’Università di Harvard. Poi è tornata in Italia, dove ha pubblicato articoli e saggi sulle donne soldato, sui differenziali salariali per sesso, sul Welfare State italiano, sulla tassazione della famiglia, sulle donne nell’Università e nella ricerca scientifica. Di recente si era occupata di genere e coesione Europea e di macroeconomia dell’Unione Europea nel contesto internazionale. Donna di sinistra. Lupa di mare. Fieramente sarda e femminista. Ci mancherà molto».

«Vogliamo ricordarti – scrive sempre su Fb Maria Francesca Fantato, di Noi Donne 2005 – anche noi, carissima Elisabetta. Noi donne 2005 ha condiviso con te tanti momenti del suo percorso e tu sei sempre stata esempio, ispirazione, impulso. Sentirò la mancanza delle nostre conversazioni vivaci, dalle quali, ogni volta, portavo via con me qualcosa di molto prezioso».

Per dire chi era Elisabetta Addis e quali erano le linee del suo pensiero vorremmo ricordare un passaggio di un suo saggio sulla crisi economico-finanziaria esplosa nel 2008, uscito sulla rivista Multiverso: «Dare una lettura di genere di un fenomeno economico significa guardare a quel fenomeno e vedere se donne e uomini hanno avuto ruoli diversi nella sua genesi, nel suo processo di trasmissione, e se risentono diversamente dei suoi effetti. Di tutto questo, l’economia non sa nulla: l’economia “seria” fa modelli basati su agenti razionali che massimizzano la loro utilità in condizioni di informazione perfetta; che volete che ne sappia di uomini, di donne, di diversa e irrazionale propensione al rischio, di tempo passato nella cura delle persone?».

Quanto pensiero “serio”, prodotto in gran parte da uomini, del mondo non sa niente e crede di sapere tutto? Molto, rispondeva Elisabetta Addis. Ed è un problema. Oggi, forse, lo si vede meglio di prima.

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