La Nuova Sardegna

I social e la famiglia, la guerra di Fabio Volo

di Mario Frongia
I social e la famiglia, la guerra di Fabio Volo

Arriva su Sky “Genitori vs influencer”, una commedia con finale a sorpresa su mondi lontani che comunicano a fatica

04 aprile 2021
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Un professore di filosofia, sua figlia Simone, il mondo dei social e dei catalizzatori di consensi, mode e comportamenti. Ma non solo. In “Genitori vs influencer”, con la regia di Michela Andreozzi, si va oltre. Su sentieri quotidiani sdrucciolevoli, relazioni messe a dura prova, orizzonti spesso impossibili da decifrare. L’idea alla base della commedia che arriva oggi in prima assoluta su Sky cinema, in streaming su Now tv e disponibile on demand, è davvero intrigante.

I protagonisti Fabio Volo, Ginevra Francesconi e l’influencer Giulia De Lellis, al debutto cinematografico, insieme a Paola Tiziana Cruciani, Paola Minaccioni, Massimiliano Vado, Massimiliano Bruno e Nino Frassica, affrescano con leggerezza un tema caro al mondo adolescenziale. La commedia, prodotta da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia, disegna il rapporto tra genitori e figli. Un faccia a faccia in cui il padre, Fabio Volo, «per proteggere la figlia dagli influencer adolescenti finisce per diventarlo».

Docente, vedovo, Paolo-Fabio ha cresciuto da solo la figlia Simone, interpretata da una brava Ginevra Francesconi, classe 2003. La rottura è un classico: il papà non accetta l’inabissamento, a causa dei social e dei sogni da influencer, del rapporto di forte confidenza con Simone. La figlia vive in simbiosi con lo smartphone. Pensa ai social, vuole fare l’influencer come il suo idolo Ele-O-Nora (Giulia De Lellis). Paolo-Fabio impazzisce. Anche perché considera la categoria «il prodotto peggiore di un’epoca che, ora lo vediamo, sta andando alla deriva».

Tra l’altro, commette un errore: attacca le star del web su Instagram e diventa bersaglio proprio di Ele-O-Nora. Di fatto, un passaggio chiave della commedia. Michela Andreozzi coglie l’attimo: lo scontro tra professore e influencer diventerà un incontro. Fabio Volo la spiega così: «Fare l’influencer è un lavoro meraviglioso, che lo si faccia sui social o in radio, come capita a me. L’umanità si è evoluta proprio perché si influenza a vicenda.

Tanti influencer veicolano messaggi positivi, dall’educazione sana a chi fa corsi di filosofia. Se il mezzo veicolare una cosa sbagliata non è colpa dello strumento in sé». L’attore e scrittore, che nel film realizza il sogno di interpretare un professore, rafforza un concetto chiave: misura e buon senso, oltre a regole e sanzioni certe per chi ne abusa, sono urgenti.

La regista, con “Genitori vs influencer” al suo terzo film, taglia corto: «Racconto il rapporto di padre e figlia e il momento bello e terribile in cui nell’adolescenza si rompe il cordone ombelicale tra figli e genitori. Oggi il terreno di scontro e incontro sono i social network». Dunque, un film attuale, fresco, intuitivo. Una sorta di manuale pratico – spiega – per capire termini e situazioni legate al web. Ad esempio, challenge, shitstorm (gogne via web) e revenge porn. «Basta una fotografia intima finita in rete per ferire e segnare il cammino di crescita» dice Michela Andreozzi. Che aggiunge: «Per i boomer, gli adulti della Generazione X, è molto facile farsi travolgere dai social senza accorgersene. Ritrovare consensi o farsi coinvolgere in contraddittori ti rapisce e possono essere una trappola mortale».

L’ironia di Nino Frassica – interprete di un personaggio del condominio dove vivono Paolo e Simone – è deliziosa: «La mia generazione non conosce gli haters, ma soltano Heather Parisi! Sui social devo dire che sono fermo al tostapane. Ma datemi tempo, sto imparando». La sceneggiatura, scritta dalla Andreozzi con Fabio Bonifacci, ha usato tra i modelli per Ele-O-Nora, Giulia De Lellis: cinque milioni di followers. Per Margherita Amedei, senior director di Sky cinema, «Michela è stata davvero brava a parlare a un pubblico molto ampio: generazione Z, quella di Ginevra, millennials, ben rappresentati da Giulia De Lellis, e noi, i boomer, la generazione X».



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