La Nuova Sardegna

2008. L’addio di Soru: «Orgogliosi del lavoro di questi anni»

Renato Soru nell'aula del consiglio regionale il 25 novembre 2008
Renato Soru nell'aula del consiglio regionale il 25 novembre 2008

29 novembre 2021
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Si conclude il 23 dicembre 2008, dopo quattro anni e mezzo, l’esperienza di Renato Soru alla guida della Regione. Per la prima volta nella storia dell'Autonomia i sardi andranno al voto anticipato, a febbraio (vittoria di Ugo Cappellacci e del centrodestra). In consiglio regionale – racconta Alfredo Franchini – Soru pone le sue condizioni per non dimettersi, chiedendo un'inversione dell'ordine del giorno per riprendere la discussione sulla legge urbanistica dove si era interrotta un mese prima. Servirebbe il consenso del centrodestra, ma il capogruppo di Fi, La Spisa, replica: «Non è più il tempo di trattare».

Dopo gli interventi dei consiglieri, alle 22.10 il governatore prende la parola: confermerà le dimissioni dieci minuti dopo. Nel breve discorso torna sulla legge urbanistica e rimprovera ai consiglieri di essersi sottratti alla discussione perché gli interventi sono stati incentrati sulle modalità delle dimissioni e non sul merito. In conferenza stampa Soru aggiungerà che «il centrosinistra dev'essere orgoglioso di questi 4 anni e mezzo. So di aver dato il meglio di me. Certo ho sperato fino all'ultimo che ci fosse un segnale positivo da parte di tutti. Si poteva concludere un passo importantissimo nell'azione di tutela del territorio che abbiamo portato avanti».
 

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