La Nuova Sardegna

1957. Mike Bongiorno e il pastore di Buddusò a “Lascia o raddoppia?”

di Fabio Canessa
Mike Bongiorno
Mike Bongiorno

In quell'anno i sardi possono vedere finalmente la tv: Filippo Bacciu vince 5 milioni di lire al quiz. Nel 1960 Cagliari ospiterà la finale di Canzonissima

20 novembre 2021
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«La Rai, Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive». Con queste parole, dagli studi di Milano, l’annunciatrice Fulvia Colombo battezza l’avvio delle trasmissioni regolari della Rai. È il 3 gennaio del 1954 e comincia così l’era della televisione in Italia. Non in tutta però. Il servizio copre inizialmente soltanto alcune regioni e ci vorrà del tempo perché il segnale venga esteso al resto del Paese. In Sardegna sul finire del 1956: esattamente il 31 dicembre. Per tutti gli anni Cinquanta i televisori restano comunque abbastanza pochi nel territorio isolano, domina la radio che non soffre ancora la concorrenza del nuovo apparecchio di contenuti visivi e vive un periodo d’oro con sempre maggiori offerte agli ascoltatori. Tra queste le trasmissioni quotidiane del “Gazzettino sardo”, partite il 4 maggio del 1953 dalla sede Rai di Cagliari.

Le famiglie che se lo possono permettere hanno comunque l’occasione di vivere davanti allo schermo un piccolo, grande evento televisivo che ha a che fare con la Sardegna l’11 luglio del 1957: a “Lascia o raddoppia?”, il programma condotto da Mike Bongiorno, il sardo Filippo Bacciu si aggiudica il premio massimo di 5 milioni di lire. Una gran bella cifra per l’epoca. Pastore di Buddusò, Bacciu risponde a domande su “I promessi sposi” dimostrando di conoscere alla perfezione il romanzo. Come riporta la cronaca del giorno dopo della Nuova Sardegna il concorrente sardo «ha ricordato i nomi di dieci delle erbacce che il Manzoni cita nel capitolo 33», «una frase omessa da Mike Bongiorno nel discorso che il padre guardiano del convento dei cappuccini di Monza rivolge a Lucia e ad Agnese» e «in una descrizione che il Manzoni fa del convento dei cappuccini, riferendosi al passato, ha infine ricordato che sulla piazza antistante il palazzo c’erano quattro olmi». L’articolo sottolinea anche la curiosità del regalo al pastore sardo di una edizione rara del libro da parte del sindaco di Lecco, mentre gli amici dal paese gli danno appuntamento al ritorno nell’isola «per una solenne bevuta in onore dei milioni». Soldi che Bacciu, come dichiarato a Mike Bongiorno, ha intenzione di dividere «fra i suoi quattro figli affinché siano agevolati nel farsi una posizione».

Un’altra tappa importante della storia della televisione legata alla Sardegna si registra qualche anno dopo quando la Rai decide di trasmettere la finale di “Canzonissima” dal teatro Massimo di Cagliari. È il 6 gennaio del 1960, la prima diretta dall’isola avviene con la popolare trasmissione condotta quell’anno da Delia Scala affiancata da Paolo Panelli e Nino Manfredi, con la partecipazione di Don Lurio. Una delle edizioni più note, con autori la formidabile coppia composta da Pietro Garinei e Sandro Giovannini e alla regia Antonello Falqui. Il capoluogo sardo diventa in quell’occasione la capitale dello spettacolo, con protagonisti Domenico Modugno, Mina, Adriano Celentano, Johnny Dorelli, Luciano Tajoli, Gino Latilla, il Quartetto Cetra, Betty Curtis, Jula De Palma, Fausto Cigliano, Alberto Rabagliati, Wilma De Angelis, Tony Renis. A vincere quella storica “Canzonissima” è Joe Sentieri con la canzone “Piove”, più conosciuta come “Ciao ciao bambina”. Lo spettacolo era abbinato alla Lotteria Italia, il primo premio da 100 milioni di lire fu venduto in provincia di Parma, ma la Nuova del 7 gennaio 1960 sottolinea come tra i vincitori dei premi di consolazione da 100mila lire ci fosse anche «il signor Mario Garibba di Sassari».

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