La Nuova Sardegna

Zaira Coen Righi, un pezzo della sua vita prima di Auschwitz

di Paoletta Farina
L'insegnante Salis e, alle spalle, i documenti ritrovati
L'insegnante Salis e, alle spalle, i documenti ritrovati

Nella biblioteca del liceo Castelvì di Sassari le tracce  dell’insegnante ebrea vittima dell’Olocausto  

25 gennaio 2022
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Dall’archivio del Liceo “Margherita diCastelvì” riemerge un nuovo tassello della vita sassarese di Zaira Coen Righi, l’insegnante di storia naturale e chimica di origine ebrea che nel 1944 fu deportata ad Auschwitz, dove venne uccisa nei forni crematori. Non solo insegnò nel liceo Azuni, ma i suoi primi passi da docente a Sassari li mosse proprio nello storico istituto di viale Enrico Berlinguer. La “scoperta” è frutto dell’intenso e appassionato lavoro che altre due insegnanti come lei, Lisa Salis e Lella Coradduzza, stanno svolgendo per rimettere ordine tra il prezioso materiale custodito nella biblioteca e realizzare l’archivio storico della scuola. E arriva a pochi giorni dalla Giornata della Memoria che si celebra il 27 gennaio, e che, proprio alla tragedia dell’Olocausto di cui è stata vittima la professoressa, è dedicata.

«Non possiamo negare di essere rimasti emozionati da questa concomitanza, che ci consente non solo di offrire un contributo importante alla storia della città, ma che ci spinge ad approfondire se ancora ci siano altre tracce del lavoro che Zaira Coen Righi svolse come educatrice della Regia Scuola Normale di Sassari, come allora era nominato il nostro attuale istituto», sottolinea il dirigente scolastico Gianfranco Strinna.



Le carte della biblioteca hanno consegnato lo “stato personale” della professoressa Coen e consentito di tracciare il suo percorso in Sardegna. Da lì si sono desunte una serie di informazioni sulla sua carriera scolastica, sui lavori di ricerca che conduceva.

«In primo luogo abbiamo potuto conoscere la data della presa di servizio, che fu il 30 dicembre del 1915 – raccontano Lella Coradduzza e Lisa Salis –. La sua precedente cattedra era stata a Como e a Sassari arrivò con il marito e medico sassarese Italo Righi. La sede definitiva nell’istituto cittadino le venne data il 15 agosto del 1916 e per quanto siamo riuscite finora ad accertare vi rimase per gli anni scolastici dal 1916-1917 al 1919-1920. Abbiamo anche appreso che proprio nell’ultimo anno lo stipendio le venne aumentato da tremila a seimila lire». Una piccola curiosità che forse rappresenta un riconoscimento al lavoro che la professoressa, molto apprezzata e inserita nell’ambiente culturale cittadino, svolgeva a favore della scuola e degli alunni. E a questo proposito le due docenti prevedono di poter avere altre informazioni dai registri scolastici dell’epoca, dalle valutazioni e dai giudizi (piuttosto severi, a quanto pare) che i docenti davano ai loro studenti.

Zaira Coen Righi, nata a Mantova nel 1879, è una figura di donna e di vittima del nazifascismo che la città ha riscoperto. Per molti anni la sua tragica fine era rimasta sconosciuta ai più. Nel 1998, il primo atto che ne onorò la memoria con l’intitolazione dell’archivio storico dell’Azuni per volere dell’allora preside Lidia Massarella, Nel gennaio dello scorso anno un ulteriore riconoscimento alla professoressa è arrivato da parte dell’Inner Wheel sassarese che ha donato alla città una “pietra d’inciampo” in suo ricordo, collocata in piazza d’Italia davanti all’ultima abitazione nella quale aveva vissuto. E ora due scuole, l’Azuni e il Castelvì, sono custodi e onorano con la Coen i milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento perché non vengano dimenticati.
 

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