I 15 luoghi del cuore più votati in Sardegna
La classifica dell’unidicesimo censimento del Fondo per l’ambiente italiano. In testa il monastero di Santa Chiara a Oristano
Milano Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo presentano i risultati dell’11ª edizione del censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore”, chiusa lo scorso 15 dicembre: con 1.500.638 voti raccolti nel 2022 per più di 38.800 luoghi il censimento si conferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del FAI.
Posizione | Voti | Luogo del cuore |
1 | 8.904 | Monastero Santa Chiara, Oristano |
2 | 7.214 | Isola dell’Asinara |
3 | 4.460 | Bosco di Curadureddu, Tempio |
4 | 1.082 | Porto Flavia, Iglesias |
5 | 561 | Jacarande, Cagliari |
6 | 487 | Dune di Porto Pino, Giba |
7 | 457 | Saline Conti Vecchi, Assemini |
8 | 385 | Su Nuraxi, Barumini |
9 | 368 | Nuraghe Casteddu, Stintino |
10 | 332 | Parco naturale Molentargius-Saline |
11 | 309 | Cala Goloritzè, Baunei |
12 | 298 | Miniera Su Suergiu, Villasalto |
13 | 292 | Pan di Zucchero – Masua, Iglesias |
14 | 205 | Cala Mariolu, Baunei |
15 | 199 | Sito archeologico di Nora, Pula |
Monastero Santa Chiara, Oristano
Il complesso conventuale di Santa Chiara venne edificato nel 1343 su una preesistente chiesa per volere di Pietro III, al comando del Giudicato di Arborea, uno dei quattro regni indipendenti che si formarono tra VIII e IX secolo come conseguenza dell'isolamento della Sardegna in seguito alla dissoluzione in Occidente dell'Impero Bizantino. Realizzata in forme gotiche, la chiesa conserva ancora l’antica abside e non pochi avanzi del monastero. Nell’arcone dell’abside e in un concio situato nella facciata della chiesa, sopra la porta d’ingresso, sono ancora evidenti gli emblemi della famiglia regnante. Tra i preziosi frammenti di affreschi trecenteschi conservati all’interno, uno sembra riprodurre il giudice Mariano IV, tra i principali personaggi della dinastia, che pone il primogenito, futuro giudice Ugone III, sotto la protezione della Santa. Si conserva inoltre l’importante iscrizione del 1348 che ricorda la sepoltura di Costanza di Saluzzo, moglie del giudice Pietro III, nel complesso claustrale. A partire dall’erezione del convento, i giudici arborensi stabiliranno un rapporto particolare con il monastero e con la chiesa. È del 1356 il documento del pontefice Innocenzo VI che autorizza Timbora di Roccabertì, moglie del giudice Mariano IV, ad avere libero accesso nel monastero, in compagnia delle due figlie Eleonora e Beatrice, per sette volte l’anno. Con un documento datato 19 aprile 1369, il sovrano Mariano IV fece al monastero una larga donazione annuale in favore di 13 suore, destinando al servizio religioso due suoi cappellani. L’archivio del convento custodisce documenti preziosi, sigilli di badesse e registri contabili del XV e XVI secolo. Il comitato “Amici del Monastero”, che si è attivato per la raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 ed è formato anche dai volontari FAI di Oristano, desidera supportare le suore di clausura, che ancora vivono nel monastero, nella loro attività di promozione di questo luogo, cuore della città – dal 1076 capitale del Giudicato di Arborea - per la sua valenza storica.
Isola dell’Asinara, Porto Torres (SS)
L’Asinara è un’isola ubicata nell’estremità nord-occidentale della Sardegna, protesa come il naturale completamento dell’omonimo golfo e fa parte del territorio comunale di Porto Torres. L’origine del nome può sembrare ovvia, data la presenza nell’isola degli asini bianchi, simbolo del parco. Tuttavia la teoria più avvalorata fa risalire l’origine del nome al termine latino “Sinuaria”, che prende in considerazione la forma dell’isola, modellata da numerose dolci insenature. Al panorama affascinante e variegato, si unisce la presenza di un bosco di lecci, che arricchisce la tipica vegetazione della macchia mediterranea. La storia moderna dell’Asinara iniziò nel 1720, quando, dopo un breve periodo di dominazione asburgica, l’intero territorio passò alla Casa Savoia, che cominciò a pensare alla sua colonizzazione. Nel 1885 qui venne istituito il Primario Lazzaretto del Regno d’Italia, cui si aggiunse la Colonia Penale Agricola. Sull’isola vennero detenuti i prigionieri austro-ungarici durante la Prima Guerra Mondiale, gli etiopi nel corso della guerra d’Abissinia. In epoca più recente divenne la sede di uno dei più famosi carceri di massima sicurezza, utilizzato per detenere i brigatisti durante gli anni di piombo e i più pericolosi mafiosi durante gli anni ‘90. Nel 1984 si iniziò a pensare alla possibilità di istituire un parco naturale sull'isola e nel 1994, con l'approvazione della legge sui parchi, vennero creati il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu e il Parco Isola dell'Asinara. Nel 1997 il carcere è stato ufficialmente chiuso. Dal 2002 la fascia di mare che circonda l’isola è diventata Area Marina Protetta. Un luogo di grande valore ambientale e paesaggistico che merita di essere tutelato e valorizzato.
Bosco di Curadureddu, Tempio Pausania (SS)
A 7 chilometri dal centro di Tempio Pausania, alle pendici del Monte Limbara, imponente massiccio granitico che segna il confine tra Gallura e Logudoro, si trova il Bosco di Curadureddu. Già molto attrattivo per le specie di flora e fauna che vi si possono incontrare, dalle orchidee selvatiche rarissime al picchio rosso maggiore, la parte del bosco più scenografica è quella caratterizzata dalla presenza del vicino Riu Pisciaroni, che forma piscine naturali tra massi granitici levigati e arrotondati dall’erosione delle acque. Al suo interno sono presenti numerosi percorsi escursionistici del CAI, oltre al Centro di ripopolamento mufloni e fauna selvatica e il relativo Centro faunistico attrezzato, aperto a visite guidate su prenotazione. L’importanza del Bosco non è legata solo alla componente ambientale e paesaggistica, ma anche a quella culturale e artistica: dal 2020, l’area ospita infatti il “Museo di arte ambientale del Parco del Limbara – ORGANICA”, un piccolo gioiello di architettura contemporanea progettato dall’architetto tempiese Antonello Menicucci. L’obiettivo dell’“Associazione culturale tramedarte”, che ha promosso la raccolta voti al censimento del FAI 2022 insieme al Comune di Tempio Pausania, è quello di implementare i servizi per migliorare la fruizione del sito da parte del pubblico.
Porto Flavia, Iglesias (SU)
Porto Flavia si trova all’interno del promontorio che domina Masua e rappresenta un vero e proprio capolavoro di ingegneria nel territorio sardo: si tratta di un’infrastruttura di servizio dell'area mineraria, oggi non più operativa, da cui si gode una vista mozzafiato sul suggestivo faraglione di Pan di Zucchero. I minerali provenienti da Masua e dalle miniere vicine venivano trasportati attraverso una ferrovia a scartamento ridotto dentro la falesia, poi caricati dai vagoni dentro grandi silos da 1.000 tonnellate. Un sistema di nastri trasportatori, realizzato in una galleria sotto ai silos, consentiva di trasferire i minerali direttamente alle stive delle grandi navi attraccate in prossimità del promontorio. Il nome del Porto venne dato dall’ingegner Cesare Vecelli, progettista dell’opera inaugurata nel 1924, che la volle dedicare a sua figlia. Il porto è rimasto operativo fino agli anni ’60 del Novecento, migliorando notevolmente il lavoro dei minatori. Sono tante le persone che in occasione del censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 lo hanno votato per farne conoscere gli aspetti peculiari dal valore fortemente identitario.
Jacarande, Cagliari
Le jacarande colorano di un incantevole viola alcune zone urbane di Cagliari, donando grazia e dolcezza alla città. Durante le due fioriture annuali di queste piante (tarda primavera e fine estate), le strade, le piazze e gli slarghi caratterizzati dalla loro presenza cambiano magicamente la loro fisionomia. Dall'alto appaiono come un placido fiume viola, dal basso come una cupola affrescata con fitti fiori viola fra i quali si intravede appena l'azzurro del cielo. Infine, colpisce la meraviglia della ramadura, il bellissimo tappeto che si forma quando fiori e petali si staccano e si adagiano sul terreno. Condividiamo questo patrimonio con pochissime altre città al mondo: Palermo, Lisbona e altre in Australia e Sudafrica. La Jacaranda simboleggia la saggezza, la rinascita, la ricchezza e la buona fortuna. Attributi che ben si adattano a Cagliari, città dalla storia millenaria e dal gran fascino, sorprendentemente moderna, rivolta al futuro seppur affondi con profonde radici in tradizioni secolari.
Cala Goloritzè, Baunei (NU)
La spiaggia di Cala Goloritzè si trova sulla costa est della Sardegna, nel Golfo di Orosei. Le località più vicine sono Baunei e Santa Maria Navarrese. A differenza delle altre spiagge della Costa di Baunei, Cala Goloritzè ha un'origine recente: il 1962 è stato un anno caratterizzato da grandi precipitazioni in Sardegna ed è probabile che proprio in questo momento le acque carsiche che scorrono all'interno del canyon della gola Goloritzè abbiano provocato il crollo dell'attuale parete ovest regalandoci una delle spiagge più belle dell'isola. Il mare è trasparente e ricco di occhiate e altri pesci della famiglia degli Sparidi, tanto che si può nuotare in mezzo a loro, anche a poca distanza dalla riva. Nuotando a Cala Goloritzè si incontrano aree caratterizzate da risorgive d'acqua dolce, punti in cui la temperatura dell'acqua si abbassa notevolmente, anche di 10 gradi. La presenza dell'acqua dolce, unita alle cangianti rocce calcaree, crea quei giochi di luce e le colorazioni turchesi delle acque del Golfo di Orosei.