La Nuova Sardegna

Musica

Bosso suona Stevie Wonder ed è vero amore

di Gabriella Grimaldi
Bosso suona Stevie Wonder ed è vero amore

Il trombettista ad Alghero e Cagliari. Applausi per Sherman e Lye-Fook

30 aprile 2023
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Tra gli innumerevoli omaggi al genio di Stevie Wonder e alla sua rivoluzionaria e immortale musica resi negli ultimi cinquant’anni a tutte le latitudini del pianeta, quello messo in scena dal trombettista Fabrizio Bosso nella terzultima tappa della rassegna Jazz Club Network (Cedac + Jazzino) è stato una sorpresa assoluta. Una sorpresa per gli ammiratori del musicista torinese, considerato universalmente uno dei migliori a livello internazionale, e per gli appassionati della musica di Stevie Wonder che hanno assistito a una originalissima reinterpretazione, in chiave rigorosamente jazz, di pezzi come “Another star”, “Sir Duke” e “I wish”. Proprio da qui, con un ritmo serratissimo, sono partiti Bosso e il suo quartetto formato da uno straordinario Julian Oliver Mazzariello al piano e alle tastiere che si è distinto per le sue imprevedibili invenzioni e per il dialogo continuo ed efficace con i compagni: il collaudato Nicola Angelucci alla batteria e Daniele Sorrentino al basso elettrico.

Un viaggio accattivante nell’arte di Mister Wonder che è la materia fondante dell’ultimo doppio album live di Fabrizio Bosso, “We Wonder”, appunto, a sua volta una vera e propria dichiarazione d’amore del trombettista per il leggendario musicista statunitense. Che Fabrizio lo avesse sempre preso ad esempio e che addirittura avesse deciso di intraprendere la strada della musica fin da adolescente grazie a lui lo si è capito bene venerdì sera al Poco Loco, il club di Alghero che ha registrato il sold-out per il concerto (come era avvenuto il giorno prima per la tappa al teatro Massimo di Cagliari con un pubblico di 700 persone). Gli appassionati di jazz ad alto tasso di qualità infatti hanno assistito a una performance praticamente perfetta nella quale la tecnica strabiliante di Bosso ha reso possibile la fusione del suono della sua tromba con la voce-strumento di Stevie Wonder. Un esempio fra tutti la struggente ballad “Moon Blue” in cui le note lunghe e gli acuti del talentuoso musicista hanno trascinato gli spettatori in un’esperienza onirica. Ma non sono mancati momenti di ritmo trascinante sempre all’insegna di uno stile jazz pulito e preciso dal quale trapelavano, non sempre immediatamente riconoscibili perché completamente rivisitate, le melodie che hanno fatto impazzire mezzo mondo a partire dagli anni Sessanta ai nostri giorni. Così, attraverso pezzi come “My cherie amour” e “Another star” si è arrivati alla popolarissima “Sir Duke” durante la quale il buon Mazzariello ha voluto ribadire l’idea di fusione tra le note di Wonder e il jazz citando “Salt peanuts” di Dizzy Gillespie, maestro del be-bop. Gran finale con “Minor mood”, un blues composto da Bosso e l’eterna “Isn’t she lovely” in una sorprendente versione “lenta”.

Grandi momenti di musica, dunque, nella rassegna Club Network che la settimana scorsa ha visto alternarsi sui palchi del Jazzino di Cagliari, del Vecchio Mulino di Sassari e del Poco Loco stelle di prima grandezza della galassia jazz. Tutto esaurito per il formidabile quartetto capitanato dal pianista newyorchese Mark Sherman con accanto il grande Joe Magnarelli alla tromba, Stephan Kurman al contrabbasso e Bernd Reiter alla batteria. Un tuffo nel be-bop che ha deliziato il pubblico presente. Ed è finita tutti in piedi a seguire il ritmo trascinante la performance del vocalist inglese Omar Lye-Fook sul palco assieme ai QCBA, ovvero i frontliner Quentin Collins alla tromba e Brandon Allen al sax, musicisti tra i più apprezzati nel panorama jazz britannico. Assieme a Ross Stanley all’organo hammond e al batterista Ian Thomas hanno portato le atmosfere del nuovo e acclamato album “Live At Last” con la sua musica originale, raffinata e contemporanea.
 

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