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Codrongianos, tradizioni e arte all’ombra di Saccargia la chiesa voluta dal Giudice

di Franco Cuccuru
Codrongianos, tradizioni e arte all’ombra di Saccargia la chiesa voluta dal Giudice

03 settembre 2023
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«Il nostro paese è un piccolo gioiello di arte, storia, cultura, bellezza, situato a pochissimi chilometri da Sassari, capoluogo del nord Sardegna. Questa sua antica vocazione, come quella dell’ospitalità, sono le cifre essenziali che descrivono meglio la comunità e su cui stiamo puntando per la crescita nel futuro». Nelle parole del primo cittadino Cristian Budroni, l’orgoglio dell’appartenenza ma anche una visione per l’avvenire, che passerà nei prossimi anni attraverso un’articolata serie di interventi, tra cui quello del Bando Borghi finanziato dal ministero della Cultura con oltre un milione di euro. «Non solo opere materiali, ma soprattuto un accompagnamento della comunità in un percorso di accrescimento delle competenze, con attività legate all’ambito del sociale, della cultura e dell’impresa anche per supportare le realtà produttive presenti nel territorio» sottolinea Budroni. Codrongianos è noto soprattutto per la quasi millenaria Basilica della SS. Trinità di Saccargia, uno dei più importanti esempi di architettura romanico-pisana in Sardegna, oggetto di numerosi studi. L’imponente campanile e la caratteristica bicromia, data dall’alternanza dei conci di calcare e basalto, sono gli elementi caratterizzanti della Chiesa medievale, che si erge a ridosso dell’odierna strada statale 597, affiorando e dominando la piana di Saccargia. Ciò che oggi accoglie i visitatori è solo la parte superstite del più ampio tempio camaldolese, costituito da un grande monastero con l’attiguo chiostro del quale oggi restano pochi ruderi che però fanno intuire la maestosità del complesso e la sua importanza nel tessuto sociale, ecclesiastico, ma anche economico del basso medioevo. Come sempre, storia e leggenda si intrecciano per raccontare un luogo ed affascinare i visitatori. Addirittura due leggende raccontano la sua fondazione. Nella prima, una vacca pezzata raggiungeva la valle e si inginocchiava dove ora sorge la Basilica mentre, la seconda, di stampo più storico, vede la presenza a Saccargia del Giudice Costantino di Torres e della moglie Marcusa i quali, nell’intento di raggiungere Porto Torres per supplicare i tre protomartiri turritani, affinché avessero la grazia di un erede, ebbero la visione di una vacca gravida e, considerandolo segno di grazia ottenuta, decisero, in segno di ringraziamento, di erigere la Basilica ed intitolarla alla Santissima Trinità. La Basilica di Saccargia non è un luogo simbolo, non solo sotto il profilo religioso, ma è anche lo scenario in cui si svolgono importanti eventi culturali e sociali: da ricordare in primo luogo il Festival sul giornalismo letterario “Liquida”, giunto quest’anno alla sua quinta edizione e che si è affermato quale appuntamento fisso dell’estate codrongianese che richiama importanti firme del giornalismo, per confrontarsi su svariate tematiche quali ambiente, politica, economia. La storia della comunità Codrongianese ha però radici ben più profonde di quella della Basilica romanica. Nato a ridosso della vecchia strada statale Carlo Felice, Codrongianos è un piccolo comune di circa 1300 abitanti con una genesi legata a fatti storici, culturali e di fede che ne hanno plasmato l’identità. La presenza di numerosi nuraghi – tra i più importanti c’è il Nuraghe Nieddu – ne fa datare ben prima la fondazione. Ritroviamo Codrongianos al tempo romano quando, nei pressi dell’accampamento militare, del Castrum Gordianus (dal quale probabilmente deriverebbe l’odierna denominazione) vi era una rimessa di cavalli nella strada che da Karalis (Cagliari) conduce a Turris Libisonis, Porto Torres. La stessa conformazione urbanistica dell’accampamento militare ha plasmato l’odierno reticolo stradale, con Codronzanu de sutta e Codronzanu de subra (Codrongianos di sopra e di sotto). Le strette vie del centro storico con i loro sali scendi hanno conservato l’antica conformazione rendendolo, come viene spesso definito, un presepe a grandezza naturale. Uno degli edifici più antichi e pregevoli del centro storico è sicuramente la Chiesa intitolata alla Conversione di San Paolo Apostolo, già dal 1125 annoverata tra i possedimenti dei camaldolesi, che custodisce al proprio interno importanti opere d’arte, tra cui spicca la Conversione di San Paolo attribuita al Baccio Gorini, il pulpito, il battistero e l’altare maggiore in marmo dello scultore Sartorio. Presso la Chiesa di San Paolo si è formata anche la fede di Elisabetta Sanna, codrongianese, terziaria francescana e membra della Società dell’Apostolato Cattolico di San Vincenzo Pallotti, dichiarata Beata da Papa Francesco nel 2016, la cui abitazione si trova nel centro storico, fruibile ai visitatori. La reliquia della Beata è ospitata nella Chiesa di San Paolo. Di particolare interesse il Centro Ricerche Documentarie di Codrongianos (pinacoteca), un edificio dei primi del Novecento dove sono esposte opere artistiche di inestimabile valore della comunità. Codrongianos oggi è una vivace comunità, la quale si riconosce principalmente nell’organizzazione dei festeggiamenti della Santissima Trinità di Saccargia, durante i quali è usuale ritrovare nel paese i tanti codrongianesi emigrati all’estero. Ma non sono cultura. Codrongianos è anche ospitalità e gioia di stare insieme, anche nella condivisione dei prodotti della tradizione, come i “ciccioneddos”, tipica pasta fresca realizzata a mano con solo semola, sale ed acqua dei quali la locale Pro Loco organizza la rituale sagra, che non solo riunisce la popolazione, ma costituisce anche un’attrazione per i turisti occasionali e per gli amanti del buon cibo e tramanda l’antica arte da una generazione all’altra.

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