La Nuova Sardegna

L’omaggio

Pamela Villoresi: «Eleonora Duse è un esempio per le donne e per le attrici»

di Monica De Murtas
Pamela Villoresi: «Eleonora Duse è un esempio per le donne e per le attrici»

Al Teatro Verdi di Sassari il recital dell’interprete toscana sulla “divina”

13 novembre 2023
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Un grande nome del teatro e del cinema italiano: Pamela Villoresi che nella sua lunga carriera iniziata a soli 15 anni ha recitato per i più grandi registi da Giorgio Strehler a Paolo Sorrentino, sarà ospite questa sera, 13 novembre, alle 20,30 della rassegna “Voci di donna”, organizzata da Teatro e/o Musica, con il sostegno del ministero, della Regione e della Fondazione di Sardegna. L’artista toscana presenta un recital che ha riscosso molto successo in giro per l’Italia e viene presentato per la prima volta in Sardegna. Rende omaggio tra parole e musica ad un mito del teatro: Eleonora Duse. «Questo recital – dice Villoresi – è un modo di sdebitarmi con lei come attrice e come donna . Ma è anche un’occasione preziosa per riportare all’attenzione del pubblico un personaggio unico, una vera apripista, e riscoprire al tempo stesso tanta bellissima musica della sua epoca che abbiamo, dimenticato troppo presto».

Com’è nata l’idea di raccontare la Duse seguendo il filo conduttore della musica?

«Perché la Duse era una grande appassionata di musica, adorava Gioacchino Rossini perché le metteva allegria, conobbe Richard Wagner, viveva nella musica e con la musica. Andava in giro per il mondo portando sempre con sé i suoi dischi e un busto di Ludwig van Beethoven che toglieva dalla valigia e metteva in bella mostra in albergo. Quando anni fa andai ad Asolo sulla sua tomba, provai un profondo senso di gratitudine verso di lei perché la Duse ha spianato la strada a tutte noi donne e, in particolare, a noi attrici, considerate le difficoltà che si incontrano per trovare spazio adeguato in un settore così unico. Questo lavoro dedicato a lei lo avevo in mente da tempo ma è nato grazie anche all’accurato lavoro di ricerca realizzato da Maria Letizia Compatangelo che ha letto i diari di Eleonora Duse e ha poi scritto il bellissimo testo dello spettacolo. Le musiche che Duse amava, che hanno fatto da colonna sonora alla sua vita, le potremo riascoltare invece grazie alla maestria e alla sensibilità del pianista Marco Scolastra che mi accompagna sul palco».

Quali sono le tappe fondamentali di questo racconto sulla Duse?

«Abbiamo voluto raccontare la ricchezza del percorso umano e professionale di questa grandissima donna. Eleonora Duse era un’artista generosa ed esigente, una donna indipendente e coraggiosa, fu una pioniera in molti campi dell’arte e della vita. Ha vissuto le sue esperienze di vita e le relazioni amorose senza curarsi del perbenismo della società dell’epoca. È stata un’artista di altissimo livello, una donna colta, una vera intellettuale che ha saputo innovare la scena con un repertorio moderno. In una delle sue trasferte negli Stati Uniti fu elogiata per il suo lavoro da Lee Strasberg e Charlie Chaplin la accolse con tutti gli onori a Los Angeles. Fu lei a far conoscere al mondo Gabriele D’Annunzio e a finanziare i suoi progetti artistici. La loro fu una relazione intensa, fatta anche di rispettivi tradimenti. Il più grande tradimento, però fu quello di D’Annunzio: per “La figlia di Iorio”, suo capolavoro, concepì come protagonista una giovane donna, che Eleonora non poteva interpretare, perché avanti con gli anni. Se ne sentì oltraggiata e lo lasciò per sempre».

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