La Nuova Sardegna

Musica

La prima volta da solista e un cortometraggio per Andrea Satta

di Alessandro Pirina
Andrea Satta cantante
Andrea Satta cantante

Il cantante dei Têtes de Bois ha pubblicato il suo album, “Niente di nuovo tranne te”. Il brano “Coupon” ha ispirato il film breve con Pier Luigi Bersani

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Prima volta da solista per Andrea Satta. Il cantante dei Têtes de Bois ha pubblicato il suo primo album, “Niente di nuovo tranne te” (Santeria/Audioglobe), dodici tracce profonde e coinvolgenti nelle quali è condensata una lunga vita artistica e professionale. In alcune di queste l’artista romano ma con radici sarde - il padre Gavino Satta era di Luogosanto - ha coinvolto ospiti importanti come Paolo Benvegnù, Daniele Silvestri, Giovanni Truppi, oltre ai Têtes de Bois. «Dopo otto o forse nove album con il gruppo ho voluto fare questa esperienza da solista – racconta –. Questi brani me li sono scritti, mi sono preso il tempo necessario. Cercavo un suono diverso da quello dei miei Têtes, con cui continuerò a fare tutto, e l’ho trovato nel meraviglioso polistrumentista Giorgio Maria Condemi. I Têtes per i nostri 30 anni mi hanno concesso una licenza-premio, ho preso la mia carta d’imbarco e scelto un altro suono, per navigare nel mare che ho in testa. Ho scritto le mie canzoni e non dimentico l’amore e la rivolta».

“Niente di nuovo tranne te” è una raccolta di storie di vite normali, come tante, persone qualunque alle prese con gli amori, i problemi quotidiani, il lavoro che sfibra o che manca, i ricordi del passato, coppie di innamorati che lasciano spazio alla routine di una donna solitaria, la malinconia di un amore passato che si mescola alla perplessità di un bambino che vede per la prima volta un clochard sulle strade di Roma. D’altronde, Satta, oltre a essere un artista a tutto tondo, è anche un medico della periferia romana. Un impegno quotidiano che gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza l’opera e la fantasia.

«“Niente di nuovo tranne te” sono semplicemente canzoni, il mio sguardo tra periferia e provincia, il tempo che conosco bene – spiega Satta –. Nessuna situazione estrema, apparentemente, solo quotidianità sfibrante che inesorabilmente travolge, in cui nascono e finiscono amori e ipotesi di domani. Storie vere, vissute, intercettate da un balcone o alla fermata di un bus o forse nel mio ambulatorio. Ogni tanto sorrisi. Nella mia vita ho avuto la possibilità di fare cose tante cose bizzarre e appassionanti, ho suonato nella vasca delle otarie allo zoo, per anni su un vecchio camioncino-palco, ho ideato il Palco a Pedali, ho fatto l’inviato al Tour de France e al Giro d’Italia e tanti concerti nelle stazioni abbandonate, nelle gallerie, sulle scale mobili, al centro di rotonde stradali, nelle fabbriche che sputavano amianto».

Fra i brani presenti nel disco c’è anche “Coupon”, da cui è stato realizzato un cortometraggio cinematografico con il titolo “Coupon – il film della felicità” per la regia di Agostino Ferrente, che è stato presentato fuori concorso in anteprima al 41mo Torino Film Festival. Fra i protagonisti di questo “mini musicarello” semi-muto l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani (alla sua prima esperienza cinematografica) accanto a Milena Vukotic, Paolo Lombardi (storico doppiatore di Alfred Hitchcock), alla poetessa Maria Grazia Calandrone. «Doveva essere un videoclip, poi ha preso la strada del cinema e non potevamo più tirarci indietro – dice Satta, che aveva già recitato in “Le ombre rosse” di Citto Maselli, in “Passannante” di Sergio Colabona e in “Non mi avete convinto, Pietro Ingrao, un eretico” di Filippo Vendemmiati –. Al festival di Torino siamo stati accolti bene, c’erano curiosità e simpatia intorno a questo film. Si parla di consumi, di supermercati. Il tutto con molta ironia, anche grazie ai grandi ospiti di questo corto».

Satta sarà a Sassari il 12 dicembre con lo spettacolo “La Fisarmonica Verde”, con al piano Angelo Pelini dei Têtes, nell'ambito del “Convegno internazionale” dal titolo "Schiavi per il terzo Reich”. Lavoratori civili, internati militari, detenuti comuni come manodopera coatta per il Terzo Reich”, realizzato dalla Anrp (Associazione nazionale reduci dalla prigionia) col sostegno della Fondazione di Sardegna e in collaborazione con “Ammentos - Archivio Memorialistico della Sardegna”.

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