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Curiosità

Dall’autocrocifissione al picnic al cimitero: ecco le 7 tradizioni di Pasqua più bizzarre del mondo

di Salvatore Santoni

	Lo Scoppio del carro a Firenze
Lo Scoppio del carro a Firenze

Un affascinante mosaico di festeggiamenti unici e anche un po’ strani

30 marzo 2024
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Sassari La Pasqua è una festività che celebra la rinascita e in tutto il mondo è celebrata in modi diversi, ognuno con le proprie tradizioni uniche e affascinanti. E mentre molti associamo la Pasqua con la caccia alle uova e i coniglietti di cioccolato, ci sono comunità in tutto il mondo che seguono rituali che possono sembrare strani o addirittura bizzarri. Da riti antichi che mescolano miti pagani e credenze religiose a celebrazioni che coinvolgono azioni insolite e rituali colorati, le tradizioni di Pasqua in tutto il mondo sono un affascinante mosaico di culture, credenze e pratiche locali. In questo articolo, esploreremo alcune delle tradizioni più strane e affascinanti.

Campionato di uova dipinte in Romania Qui, la tradizione pasquale più sentita è senza dubbio la “battaglia delle uova”, un campionato al quale tutta la famiglia e gli amici prendono parte. Il gioco consiste nel colpire due uova sode una contro l’altra: l’uovo con il guscio più duro vince, e il perdente deve mangiarsi tutte le uova che vengono rotte.

I diavoli del Salvador Nella località di Texistepeque, i talcigüines sono una strana tradizione che interpreta i più rigorosi riti cattolici, rivisitati secondo influenze pagane indigene. Uomini travestiti da diavoli percorrono le strade della città frustrando tutti gli spettatori che incontrano sul loro cammino.

Autocrocifissione nelle Filippine La settimana di Pasqua si festeggia con processioni per le vie delle città ed una rappresentazione tradizionale chiamata Sinakulo. Durante le processioni, alcuni devoti si autoflagellano e si crocifiggono, un modo singolare per condividere il dolore di Cristo. La domenica, i credenti portano foglie di palma in chiesa per essere benedetti, le stesse foglie che useranno poi per decorare le loro case.

Gli uomini incappucciati in Spagna In molte città della Spagna e specialmente in Andalusia, le confraternite organizzano processioni e rappresentazioni teatrali che fanno rivivere le stazioni della via crucis di Cristo.

L’albero di Pasqua tedesco In Germania, oltre all’albero di Natale, si fa anche quello di Pasqua: c’è chi decide di addobbare alberi veri e propri e chi invece si accontenta di decorare piante, arbusti o semplici rametti. Le palline natalizie cedono il posto a uova dipinte, piume colorate e piccole creazioni fatte in casa. Un’usanza diffusa nei Paesi del Nord, che si ispira alla tradizione pagana di celebrare la rinascita della natura dopo un lungo e freddo inverno.

Il pic-nic al cimitero (Russia) Già, la mattina di Pasqua in Russia non si usa imbandire la tavola: ci si prepara invece per un delizioso pranzetto tra le lapidi. Dopo aver ascoltato la messa di mezzanotte del pope, ogni famiglia ortodossa organizza un lauto pic-nic sulla tomba di un parente defunto.

Le befane di Pasqua (Svezia) Si chiamano Påskkäringen e sono le tradizionali befane di Pasqua svedesi. L’usanza vuole che ogni anno i bambini si travestano da streghe, dipingendosi le guance di rosso e indossando una lunga gonna e un foulard sul capo. Vagano di porta in porta per le strade delle città per portare i propri auguri, chiedendo in cambio dolcetti, caramelle, cioccolato o della frutta.

Lo scoppio del carro a Firenze Nella Città del Giglio la mattina di Pasqua piovono scintille colorate. Sono quelle del Brindellone, un carro pirotecnico portato in processione fino al Duomo. La torre viene trainata da due paia di bovi bianchi infiorati e accompagnata dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina.

Al culmine della cerimonia, l’arcivescovo accende la Colombina (un razzo a forma di colomba) con il Fuoco Sacro e questa, tramite un meccanismo a fune, percorre tutta la navata centrale raggiungendo il Brindellone all’esterno. Non appena il carro scoppia, le fiamme benedette vengono sparse idealmente su tutta la città. Una tradizione centenaria cominciata ai tempi della prima crociata, quando il nobile Pazzino de Pazzi portò a Firenze le tre scaglie di pietra del Santo Sepolcro che accendono tutt’oggi il cero pasquale.

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