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Intolleranze, on line la mappe dei locali per gustare un pasto in sicurezza

Intolleranze, on line la mappe dei locali per gustare un pasto in sicurezza

Le associazioni nazionali celiachia e latteo-intolleranti guidano gli utenti alla ricerca di ristoranti e bar certificati

03 maggio 2024
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Intolleranza, non allergia. La prima differenza che l’Istituto superiore di Sanità fa è proprio questa. Le intolleranze alimentari fanno parte di un più vasto gruppo di disturbi definiti come reazioni avverse al cibo. «Si parla di intolleranza alimentare, piuttosto che di allergia, quando la reazione non è provocata dal sistema immunitario».

Le intolleranze sono più comuni delle allergie e tra l’altro hanno una lunga storia. Già Ippocrate, fa notare l’Iss nella pagine dedicata alle intolleranze alimentari, aveva messo in evidenza gli effetti negativi dovuti all’ingestione di latte di mucca. «Tuttavia, le reazioni avverse al cibo costituiscono ancora una delle aree più controverse della medicina: non sono sempre chiari i meccanismi che ne stanno alla base e c’è ancora molta incertezza sulla sintomatologia clinica, sulla diagnosi e sui test che vengono utilizzati per effettuarla», chiarisce l’Iss.

Sono diverse le intolleranze alimentari. Per quanto riguarda quelle enzimatiche l’organismo, per difetti congeniti, non riesce a metabolizzare alcune sostanze. La più frequente è quella al lattosio, una sostanza contenuta nel latte che può avere tre cause: genetica, acquisita e congenita. La forma più comune di intolleranza al grano è invece la celiachia. Un altro esempio di intolleranza dovuta alla carenza di un enzima è il favismo. Per chi soffre di intolleranze alimentari oggi la vita a tavola è sicuramente molto più semplice del passato. Nei supermercati ci sono reparti interi con prodotti per celiaci o senza lattosio. Più semplice anche potersi godere una cena o un pranzo fuori casa. Un rapido giro su Tripadvisor, inserendo nella chiave di ricerca ristoranti o pizzerie senza glutine, restituisce un elenco dettagliato delle varie possibilità.

Ma chi vuole essere sicuro al cento per cento, in caso di celiachia, può affidarsi al sito dell’Aic, l’associazione italiana celiachia che ha creato una lista dei locali aderenti al programma “Alimentazione fuori casa senza glutine”. La macrocategoria comprende ristoranti, strutture ricettive, pizzerie, gastronomie, gelaterie, food truck. Per accedervi bisogna però essere soci dell’Aic. Per chi ha invece necessità di conoscere i locali in cui è possibile godersi un pranzo o una colazione o una cena senza lattosio può accedere al sito dell’Ail, associazione italiana latteo-intolleranti.

L’Ail ha creato “Senza lattosio fuori casa”, un progetto che porta la garanzia di un piatto senza lattosio fuori dalle mura domestiche e che ha permesso di realizzare una mappa dove sono racchiuse tutte le strutture ricettive (ristoranti, pizzerie, pub, B&B, hotel, gelaterie, bar, pasticcerie, laboratori artigianali) che producono e somministrano alimenti senza lattosio idonei alla dieta di una persona con questa esigenza alimentare. Per accedervi basta scaricare l’applicazione “Senza Lattosio” per avviare la ricerca degli esercizi identificati con la vetrofania Slfc .

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