La Nuova Sardegna

Calici d’autore

Il rosso della cantina Muscazega è il Nebbiolo Lunas del Limbara

di Antonio Paolini
Il rosso della cantina Muscazega è il Nebbiolo Lunas del Limbara

La scommessa dell’azienda vitivinicola nella patria del Vermentino

08 maggio 2024
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Sassari Dici “Sardegna”, aggiungi “rosso”, e il riflesso scatta subito. La prima, ovvia associazione d’idee è quella che conduce al “Canonau”, gloriosa versione isolana, declinata in un ventaglio di sfumature secondo zone (tante e intriganti), della Grenache (o Guarnacha, alla spagnola). Poi dici “Gallura” e, restando sul vino, anche qui l’associazione è praticamente immediata: Vermentino, ovviamente. Quello che sui graniti, lì, ha trovato uno degli habitat più adatti a esaltarne le caratteristiche. E invece…

In questo mini continente dalle sfaccettature ancora non tutte esplorate, e fonte perciò di continue sorprese, ecco incrociarsi la vena di tradizione che riporta alle storiche relazioni col Piemonte (e a una parte tuttora vivissima del patrimonio viticolo, dal Carignano alla Barbera) con l’intuizione sempre più felice delle ultime generazioni di produttori, in questo caso galluresi.

Così, nella patria eletta del Vermentino, ecco trovar casa un rosso di rango, che non è stavolta Canonau, ma è invece il re delle varietà piemontesi: il Nebbiolo, allevato sui suoli aspri dei colli del Limbàra - 500 metri di quota - da una cantina protetta da mura ottocentesche ma accortamente rimodernata e che si chiama, come il luogo che la ospita, Muscazega (moscacieca cioè).

E che però, a dispetto del nome, ci ha visto lunghissimo; tanto che oggi in zona chi ha terra (leggi: roccia) in quota pianta sempre più spesso Nebbiolo, benché il grosso del mercato “tiri” a bianco.

Intanto Laura Carmina, patronne di un’azienda da 40 ettari dislocati tra Luras, Nuchis e Tempio Pausania, ha di che essere orgogliosa. Il suo Lunas, Nebbiolo tirato su – ma senza forzature aromatiche - in legno piccolo per un anno, affinato poi in vetro (ora c’è fuori il 2021) onora varietà e terroir fondendo note austere e scure a più suadenti richiami di spezia e frutti rossi dolci.Il nerbo è da Nebbiolo, con presa giusta in bocca (tannini presenti ma eleganti) e bella tensione acida a tener su e rinfrescare la beva. In enoteca – prezzo intonato al valore - viaggia sui 25 euro.

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