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Alessandro Barbero parla del medioevo della Sardegna al salone del libro di Torino

Alessandro Barbero parla del medioevo della Sardegna al salone del libro di Torino

Applaudito da 1200 spettatori

10 maggio 2024
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«Isolamento è una parola che, nella storia, per un’isola come la Sardegna non va usata». Accolto dall’ovazione di 1200 spettatori attentissimi, lo storico Alessandro Barbero, ospite dell’AES e della casa editrice Ilisso all’auditorium del Salone del libro di Torino, non ha deluso le aspettative. In un evento straordinario e inserito nel programma ufficiale del Salone, Barbero ha raccontato la Sardegna del Medioevo partendo dai due volumi “Il tempo dei Vandali e dei Bizantini” e “Il tempo dei giudicati” curati da Ilisso, insieme agli storici Alessandro Soddu dell’Università di Sassari, Giovanni Serreli dell’Università di Cagliari e alle archeologhe Sabrina Cisci e Rossana Martorelli.

«La storia della Sardegna – ha detto Barbero – non si può ricostruire se non considerandola come parte di un sistema che cambia: può essere l’Impero Romano, può essere il regno vandalo, può essere l'Impero Romano d'Oriente, quello bizantino, il mondo dei comuni italiani di Pisa, di Genova, può essere il mondo dei catalani o degli aragonesi: ma sempre la Sardegna è stata inserita in un sistema che da un lato l'ha arricchita e dall'altro certamente l'ha sfruttata. Non è corretto nemmeno lo stereotipo della fiera resistenza dei Sardi contro gli invasori – ha spiegato ancora il medievista – ma al contrario c’è stato un contatto continuo, una fusione, una globalizzazione mediterranea».

Come ha aggiunto Alessandro Soddu, «il tempo dei Sardi non è una sequenza di dominazioni, c’è una complessità sociale che va oltre gli stereotipi, dà l’idea che chi arriva dal mare porti la rovina: in realtà è il contrario. Per la ricostruzione storica di un periodo così complesso, ha spiegato Giovanni Serreli, fondamentale è la collaborazione interdisciplinare «tra storici e archeologi, ma anche con i paleoclimatologi, grazie ai quali sappiamo che grave crisi che colpì l’isola nel Trecento è dovuta, oltre che alle carestie, alle epidemie di peste e alle guerre, anche al cambiamento climatico». L’ampio materiale, ha spiegato Rossana Martorelli, è stato diviso in due volumi che testimoniano come la Sardegna si sia integrata nel sistema delle varie dominazioni, ed è corredato, ha detto Sabrina Cisci, da immagini che possano “parlare”, che siano di facile comprensione a un pubblico più vasto possibile.

Nel pomeriggio nello stand AES, che raccoglie il meglio dell’editoria isolana con 31 protagonisti dell’industria libraria, si è continuato a parlare di Storia con “Alla scoperta dell’isola millenaria”, collana innovativa sull’archeologia sarda (Ilisso) con la curatrice Tatiana Cossu e l’editor Anna Pau. Sono poi seguiti due appuntamenti targati Carlo Delfino editore: “L’arte di essere figli” di Luciana Satta, con Simona Scioni, un confronto con famosi figli d’arte, da Cristiano De Andrè a Paola Gassman, da Francesco Venditti a Liliana De Curtis, e “Per le mie radici”, libro di poesie di Alessandro Zara con approfondimenti accessibili tramite QR code, in un dialogo con Maria Elena Sini. Ha chiuso la giornata “Maestre dell’università sconosciuta”, di Bastiana Madau, con cui ha dialogato Anna Pau (ISOLAPALMA): partendo da Orani, paese d’origine dell’autrice, un ritratto delle donne che insegnano, lungo i secoli, quell’universo di conoscenze tipico della Sardegna, un libro di ricordi e testimonianza di un passato ancora vicino ai giorni nostri.

Il programma di domani. Tra gli eventi di domani, un interessante dibattito sull’editoria, con un dibattito su “Mediterrani-A”, caso – vincente – degli editori del Mediterraneo, sardi, corsi e valenciani in rete per la condivisione di iniziative di promozione della lettura e dell’editoria e per la creazione di un portale dedicato sfruttando le opportunità del programma comunitario Europa creativa. Partecipano Simonetta Castia (AES), Bernard Biancarelli (Association des éditeurs de Corse) e Marian Val (Associació d’Editors del País Valencià) Particolarmente denso il programma nello stand AES: si inizia alle 10 con “Poeti rumeni contemporanei”, Ilaria Loddo dialoga col curatore Alberto Contu (Ediuni); segue “Antoni Simon Mossa. L’architetto delle libertà” a cura di Luciano Deriu, con Massimo Boccaletto e Pietro Lorenzo Simon (Carlo Delfino); alle 12 la presentazione della nuova collana Ilisso “Viaggio sensoriale in 5 volumi”, per scoprire la storia che ogni alimento racconta e le tradizioni che l’accompagnano, con Vanna Fois e Anna Pau. Dalle 15 “Maschighè” di Giampaolo Manca, con Alessandro Meloni (La Zattera edizioni), che precede “Fra editoria e filologia” con Giancarlo Porcu, in occasione dell’assegnazione del 23esimo Premio speciale InediTo RitrovaTo per la scoperta di un inedito epistolario di Grazia Deledda (Il Maestrale). Segue “Semplicemente Lino. La favola cagliaritana di Lino Bistrussu” di Paolo Matta con Lino Bistrussu e Ilaria Loddo (Ediuni). Dalle 18 “Cronache di archeologia e la misura del tempo nella Valle dei Nuraghi”, con Lavinia Foddai e Michele Forteleoni, in collaborazione con Mediando, Circolo culturale Aristeo e Società Astronomica Turritana. Si chiude con “Aviazione dell’Esercito. Uno sguardo alla conquista militare italiana dei cieli”, di Andrea Di Stasio e Gianluca Carofalo, con Massimo Boccaletti.

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