La Nuova Sardegna

Polemica social

Iosonouncane contro la casa di moda Etro: «Usata una mia canzone senza consenso per la sfilata»

di Paolo Ardovino
Iosonouncane contro la casa di moda Etro: «Usata una mia canzone senza consenso per la sfilata»

L’ira dell’artista di Buggerru: «Non c’è nulla di più lontano da me di modelle e modelli rivestiti d’abiti scintillanti»

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«Non c’è nulla di più lontano dalla mia sensibilità artistica, civile e politica di una sfilata d’alta moda»: così il cantautore, compositore e polistrumentista Iosonouncane ha scritto oggi, 28 febbraio, sui suoi social attaccando la casa di moda di lusso milanese Etro.

La colpa sarebbe l’uso di un brano dell’artista sardo – è originario di Buggerru – durante l’ultima sfilata. La collezione è stata presentata in grande stile 24 ore fa con il coinvolgimento anche di ospiti d’eccezione come i cantanti Rkomi e Serena Brancale e gli attori Valeria Golino e Matteo Paolillo, la top model Taylor Hill.

«Sono venuto a conoscenza del fatto che un mio brano, “Cri", è stato utilizzato, senza il mio preventivo consenso, durante una sfilata della casa di moda Etro», si legge nella nota diffusa da Iosonouncane in una sua storia di Instagram. E ancora, riferendosi alla casa di moda con milioni di follower: «Non c’è nulla di più lontano dalla mia sensibilità artistica, civile e politica di una sfilata d’alta moda e non nutro alcun interesse nei confronti di questo mondo. Inoltre, mi chiedo quale sia stato il ragionamento dietro la scelta di ritenere opportuno utilizzare un brano come Cri – che chiude un disco, IRA, che parla di donne e uomini in fuga dalla disperazione – per accompagnare la sfilata di modelle e modelli rivestiti d’abiti scintillanti». 

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