La Nuova Sardegna

Al Quirinale

David di Donatello, Geppi Cucciari al ministro Giuli: «I suoi discorsi più chiari al contrario»

David di Donatello, Geppi Cucciari al ministro Giuli: «I suoi discorsi più chiari al contrario»

Ironia che punge alla tradizionale presentazione dei candidati: ecco che cosa ha detto la conduttrice sarda anche sul presidente Mattarella

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Sassari «L’unico che si può ascoltare anche al contrario come i dischi dei Black Sabbath». Nel mirino di Geppi Cucciari c’è il ministro della Cultura Giuli, ma la conduttrice sarda non manca di usare la sua pungente ironia anche per rivolgersi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ed ecco Cucciari show nel punteggiare in modo graffiante la tradizionale presentazione dei candidati ai David di Donatello al Quirinale. L’attrice premette, evocando le polemiche che hanno accompagnato la celebrazione degli 80 anni della Liberazione, che sarà una cerimonia “particolarmente sobria”. Poi inanella battute a raffica sul presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sul ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Così il Quirinale diventa "Pala Sergio", "un tempo usato dai Savoia come B&B": «Ora invece il presidente è a un passo dall'usucapione», ironizza Cucciari. Che poi inserisce di diritto Mattarella tra i papabili: «In molti pensano –  dice l’attrice – che dovrebbe trasferirsi dall'altra parte del Tevere. Ieri Trump ha postato una foto vestito da Mattarella...», aggiunge tra la risate dei presenti.

Quando Mattarella, insignito quest'anno di un David Speciale per i 70 anni del premio, prende la parola per sottolineare l'importanza del cinema, dal valore sociale delle sale alle produzioni che vanno rilanciate, non manca di lodare Cucciari («ormai esperta di questa cerimonia», dice) che «ci ha accompagnato, con arguzia e con arte, in questa matinée di festa, rendendo attraente persino il lungo elenco: una vera prova di virtuosismo!». 

Non poteva mancare l'ironia sull'altra presenza istituzionale che tradizionalmente prende la parola nella cerimonia del Quirinale (che precede la consegna dei premi, prevista stasera a Cinecittà): il ministro della Cultura. Cucciari scherza sul suo eloquio forbito e introduce il ministro Giuli come «l'unico che si può ascoltare anche al contrario come i dischi dei Black Sabbath». Poi, prima di passargli la parola rincara la dose e annuncia «il momento più atteso da Google Translate». Il ministro ricambia e nel ringraziarla le chiede se preferisce essere chiamata al contrario: “Ippeg”. Poi conclude il suo discorso con una citazione dal film “Arrivederci ragazzi (Au revoir les enfants)” di Louis Malle del 1987: «Per me la vera educazione sta nell'insegnarvi a far buon uso della libertà». In platea quasi tutti i candidati ai David, tra attori, registi, produttori e tutte le figure professionali coinvolte nella filiera cinematografica (a metà della lettura del lungo elenco, Cucciari scherza «ora è il momento di tirare fuori le fiaschette di gin tonic").

Tra i primi ad arrivare al Colle, sotto un cielo di Roma che ha alternato schiarite a brevi piogge, Giuseppe Tornatore, destinatario del Premio Speciale Cinecittà David 70, e Nanni Moretti, candidato (insieme a Lorenzo Cioffi, Giorgio Giampà e Alessandra Stefani) come produttore del film 'Vittoria' di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. Grande assente (nonostante guidi con 'Parthenope' la classifica dei film con più candidature, ben 15, a pari merito con 'Berlinguer - La grande ambizione' di Andrea Segre) è Paolo Sorrentino, impegnato sul set del nuovo film 'La grazia'. Venato di polemica ironia, infine, il discorso di Pupi Avati, insignito del David alla Carriera (insieme a Ornella Muti). Il regista ha rimarcato che ci sono voluti "55 film" prima che l’Accademia dei David decidesse di premiarlo alla Carriera, ha scherzato sul suo rapporto turbolento con la presidente dei David, Piera Detassis, concludendo con una sorta di 'messaggio' alla Mostra del cinema di Venezia: «Ho 86 anni, se per darmi il Leone alla Carriera ci vogliono altri 20 film, allora me lo daranno a 106 anni...».

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