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Buon Gusto – Speciale Cucina Regionale

S’istria, un ponte tra Modena e la Sardegna: tigelle, gnocco fritto e zuppa gallurese

di Nicola Nieddu
S’istria, un ponte tra Modena e la Sardegna: tigelle, gnocco fritto e zuppa gallurese

Stefania Mulas, nata e cresciuta in Emilia, ha aperto ad Alghero un ristorante capace di unire due mondi culinari

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Si chiama S'Istria, che in sardo significa "la strega", il ristorante che sta incantando Alghero con un mix sorprendente di sapori emiliani e sardi. A scegliere questo nome è stata Stefania Mulas, 40 anni, figlia di sardi emigrati a Sassuolo – mamma Natalina, originaria di Bono, e papà Salvatore, nato a Ozieri e poi cresciuto anch'egli a Bono – che ha voluto rendere omaggio proprio alla madre, la prima a chiamarla così da bambina. Un soprannome che oggi è diventato simbolo della sua magia ai fornelli. Cresciuta tra i profumi dello gnocco fritto e del lambrusco, Stefania ha deciso di riportare in Sardegna le specialità della terra dove è nata e cresciuta. «Aprire un ristorante modenese qui è stata una sfida – racconta – ma una di quelle che amo affrontare».

Una sfida che si è rivelata vincente: S'Istria, inaugurato nel luglio dello scorso anno, ha subito conquistato la curiosità di sardi, turisti italiani e stranieri. Il segreto? Una cucina autentica e fatta a mano, senza scorciatoie. Dalle tigelle, cotte esclusivamente con pietra refrattaria, allo gnocco fritto nello strutto, fino alle tagliatelle e lasagne al ragù di salsiccia, tutto è preparato personalmente da Stefania con ingredienti selezionati e ricette della tradizione modenese. Non mancano le sorprese, come il "tigellone", una tigella grande come un panino, o la tigella fritta servita con ragù e parmigiano, già diventata un piccolo cult tra i clienti. Nel menù convivono salumi emiliani e sardi, formaggi isolani e una carta dei vini che unisce il Lambrusco ai rossi e bianchi più rappresentativi della Sardegna. «La Sardegna non può mancare – spiega Stefania – è la mia terra d'origine, la mia seconda anima». Un legame che si è ulteriormente rafforzato con l'arrivo di Maurizio Peru, compagno di Stefania e noto chef gallurese, proprietario del ristorante La Pintadera di La Maddalena.

«Ci siamo conosciuti quando S'Istria era già aperto – racconta lei – e da lì è nata un'unione che ha portato in tavola due cucine e due storie d'amore». Grazie a Maurizio, la proposta gastronomica si è arricchita con i sapori della Gallura: la mazzafrissa, la zuppa gallurese, li bruglioni – i tradizionali ravioli galluresi – e altri piatti che affiancano le specialità emiliane. Durante l'estate, Maurizio torna a La Maddalena per seguire il suo locale, mentre nei mesi invernali lavora fianco a fianco con Stefania ad Alghero, portando con sé profumi e tradizioni della sua terra. Oggi S'Istria, che si trova nella centralissima via XX Settembre, è molto più di un ristorante: è un ponte tra Modena e la Sardegna, tra due culture gastronomiche che si completano. Ma quella di Stefania non è la prima avventura nel mondo della ristorazione: oltre dieci anni fa fu lei ad aprire nel centro storico di Alghero la prima piadineria della città, un piccolo locale che ottenne subito grande successo. Oggi, dopo anni di lavoro e sacrifici, Stefania può dire di aver trovato la sua dimensione. Vive ad Alghero con la figlia Luna, 14 anni, mentre il figlio Mattia, 21, studia statistica a Bologna.

«S'Istria è un sogno che unisce la mia infanzia e le mie radici – confessa Stefania –. Ogni piatto parla di chi sono: un po' modenese, un po' sarda, ma soprattutto una donna che crede nella forza delle proprie passioni». Così, tra una lasagna fumante e un bicchiere di Lambrusco, S'Istria continua a incantare chiunque varchi la sua soglia. Un piccolo incantesimo che sa di casa, amore e coraggio, quello di una "strega buona" capace di trasformare due cucine, e due mondi, in un'unica, irresistibile magia.

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