**Quirinale: Mattarella prepara messaggio fine anno, coesione e giovani guardando a futuro**
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Roma, 30 dic. (Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prepara l'undicesimo discorso di fine anno, che come al solito arriva dopo altri appuntamenti che tradizionalmente precedono le festività natalizie: gli incontri con il corpo diplomatico, gli ambasciatori e le ambasciatrici italiani, i militari impegnati all'estero e i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile. Interventi legati da un unico filo, che rappresentano perciò l'occasione per tracciare un bilancio e indicare le prospettive future sul piano della politica interna ed internazionale. Temi, soprattutto quello della pace, che inevitabilmente ma non in modo prevalente troveranno un'eco nel saluto che il Capo dello Stato rivolgerà a reti unificate domani sera alle 20.30 alle italiane e agli italiani, parlando dallo studio alla Vetrata, quello dove si svolgono gli incontri ufficiali. Il Presidente sarà in piedi davanti alla scrivania, proprio per far risaltare il tono diretto e colloquiale con concittadine e concittadini piuttosto che quello solenne. Una scelta di metodo che rifletterà anche i contenuti del discorso, focalizzato sull'importanza di quella coesione sociale che nasce dall'incontro tra le istituzioni e l'impegno quotidiano di ciascuno, garanzia di tenuta del patto costituzionale base della nostra convivenza. Un appello che si rinnova alla vigilia dell'ottantesimo anniversario della proclamazione della Repubblica e che richiama quella condivisione di valori come pace, libertà, democrazia, sicurezza e benessere che consentirono di superare le immani difficoltà conseguenti a due guerre mondiali in trent'anni. Concetti sui quali Mattarella insisterà particolarmente rivolgendosi ai giovani, chiamati a prendere in mano il loro futuro e a uscire da quella contraddizione che li vede propensi all’impegno civile, alla mobilitazione sui grandi temi del nostro tempo, dalla pace all’ambiente, al volontariato, alla vita associativa, ma lontani dal voto e dalla partecipazione politica, in tempi nei quali l'astensione dalle urne diventa sempre più preoccupante.