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L'intervista

Desirè Manca, 8mila preferenze: «La gente è stanca di avere paura»

Desirè Manca, 8mila preferenze: «La gente è stanca di avere paura»

«La salute è il diritto principale e quello più cinicamente negato. Dopo le denunce è ora di risolvere i problemi»

27 febbraio 2024
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Sassari Miss ottomila preferenze si chiama Desirè Manca, sassarese classe 1973, per tutti Desi. Consigliera regionale uscente è la candidata più votata nell’isola e nel suo collegio ha trainato, praticamente da sola, il M5s al 9%, contribuendo il maniera decisiva all’affermazione di Todde.

Ha dormito bene?
«A dire la verità non ho chiuso occhio. È stata una giornata faticosa, difficile, in alcuni momenti drammatica, ma incredibile».

Prima donna presidente, e la più votata che è una donna.
«Bel segnale. Il mondo femminile, con non poca fatica, si sta facendo finalmente strada. Ma prima che donne siamo persone, scelte per le loro qualità e non per il loro genere».

Come si prendono ottomila voti?
«Mi hanno detto di tanti voti annullati nell’isola. Mi votavano anche in altri collegi».

Campagna elettorale permanente?
«Se per campagna elettorale si intende incontrare la gente e ascoltare i loro problemi sì. Solo che io invece di promesse faccio battaglie».

Ora dovrà trovare soluzioni.
«Non vedo l’ora. In questi anni in prima linea mi sono fatta un’idea ben precisa di cosa non funziona».

Un esempio?
«I soldi non sono un problema. Il problema è spenderli male, per alimentare clientele».

Mai fatto un favore a nessuno?
«Se per favore intende combattere un ingiustizia ne ho fatti a decine. Per il resto non ho mai chiesto e non ho mai dato nulla».

Scandalizzerà tutti di nuovo con i suoi outfit aggressivi?
«Sono cresciuta tanto in questi anni, e sono disposta a cambiare e imparare per tutto quello che riguarda la politica. Per il resto sono e rimango Desirè. E la gente smette presto di guardarmi il décolleté e inizia ad ascoltare quello che dico».

A Sassari il M5s ha perso qualche pezzo.
«A Sassari l’elettorato M5s ha dimostrato di sentirsi perfettamente a suo agio nel campo largo, e di essere convintamente progressista. Il movimento si strutturerà forte e giovane in città e in tutta l’isola».

E lei come si trova nel campo largo?
«Il cammino è iniziato da lontano. In cinque anni in trincea contro una giunta che ha distrutto la Sardegna. Abbiamo lavorato bene insieme, continuare è stato naturale».

Avete fatto un dispetto alla Meloni?
«I sardi si sono fatti un piacere. Ma quello che è successo è talmente grande che avrà un eco nazionale ed europeo. La gente si è stancata di avere paura. E lo abbiamo dimostrato». (g.bua)

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