La Nuova Sardegna

Integrazione

Luca Bravi: «Evitiamo di costruire nemici»

di Martina Camplani*
Luca Bravi: «Evitiamo di costruire nemici»

Al De Sanctis-Deledda incontro sui pregiudizi verso i nomadi

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Evitare di costruire nemici, e perciò, conoscere le persone diverse da noi». Questo è il consiglio di cui ci fa dono Luca Bravi (professore di Storia dei processi comunicativi e formativi dell'Università di Firenze), per evitare che i pregiudizi che sono alla base della nostra società sussistano ancora. Abbiamo intervistato il professore durante una conferenza il 22 Novembre nell’aula digitale dell’istituto De Sanctis, sul suo libro scritto a due mani insieme alla professoressa Eva Rizzin “Lacio drom. Storia delle classi speciali per zingari” letto da tutte le classi coinvolte nel progetto. I ragazzi sono rimasti molto colpiti e alla fine di essa hanno fatto domande sia al professore sia alla sua ospite, Clarissa Beganovic, una ragazza sarda di 22 anni di origini sinti. Lo scritto tratta delle istituzioni scolastiche dal ‘65 al ‘82 in Italia, spiegando come la politica, la psicologia e in risposta la pedagogia hanno visto le comunità Rom e Sinti e successivamente le esperienze nelle “classi speciali”.Dall’intervista con l’autore e la sua ospite abbiamo ricavato spunti di riflessione interessanti. Nonostante nel libro si affermi che la situazione scolastica opprimente dei bambini e ragazzi Rom e Sinti sia terminata all’inizio degli anni 80, la testimonianza di Clarissa ci insegna che la situazione non è cambiata affatto. Dai suoi primi anni di scuola sino alla sofferta decisione di lasciarla e poi successivamente durante le scuole serali ha subito episodi di razzismo, da parte di giovani ma anche da persone adulte. A causa di ciò Clarissa decise di lasciare la scuola nonostante i suoi ottimi voti. Questa orribile vicenda è stata causata dai pregiudizi che si hanno su queste due comunità impropriamente definite di “zingari”.Ma perché gli italiani hanno pregiudizi su queste due comunità? L’autore ci dà una risposta chiara e concisa: la maggioranza ha deciso che i Rom e i Sinti fossero il nemico perché i racconti collettivi su di loro erano negativi.

*Martina studia all’istituto De Sanctis-Deledda di Cagliari
 

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