La Nuova Sardegna

Alghero

Cittadini mano nella mano per far risorgere Fertilia

di Andrea Massidda
Cittadini mano nella mano per far risorgere Fertilia

Un mega-girotondo nei luoghi simbolo del degrado: gli abitanti della borgata chiedono alla Regione i due milioni stanziati e la cessione degli immobili storici - VIDEO

26 marzo 2013
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ALGHERO. Il progetto pilota, commissionato quattro anni fa dal Comune per rilanciare dal punto di vista economico, urbanistico e turistico quella che fu concepita come “città giardino”, è quantomeno suggestivo: la casa del fascio e il vecchio teatro trasformati nel Centro regionale di cinematografia e in una scuola interamente dedicata alla settima arte. Poi, all’interno di Palazzo Doria, un museo che racconti la storia della fondazione di Fertilia. E ancora, la riqualificazione del waterfront con un approdo super attrezzato destinato alla nautica da diporto. Il bello - si fa per dire - è che per realizzare queste iniziative mancano soltanto i soldi. O meglio: le risorse in realtà ci sarebbero pure (quasi due milioni di euro stanziati nel 2008 dalla giunta guidata dall’ex governatore Renato Soru), ma sono congelate a Cagliari per svariati motivi, in primis per il rispetto del Patto di stabilità. Così, nel timore che con la prossima Finanziaria quel denaro finisca per scomparire nel nulla, domenica mattina gli abitanti della frazione giuliana si sono presi per mano assieme a molti altri algheresi mettendo in scena una sorta di gigantesco girotondo. Obiettivo: sensibilizzare la Regione a cedere subito all’amministrazione comunale gli immobili da rivalorizzare e, naturalmente, a elargire i finanziamenti bloccati.

Un abbraccio simbolico intorno all’isolato simbolo del degrado (quello che appunto racchiude l’ex cineteatro e l’ex albergo Bellavista) al quale hanno partecipato anche il sindaco Stefano Lubrano e gli assessori Paola Scanu (Bilancio) e Elena Riva (Ambiente), oltre che il consigliere regionale del Pd Mario Bruno, che da senmpre ha seguito l'iter di passaggio dallo Stato alla Regione dei beni demaniali al centro della vicenda. Ora quei beni dovrebbero essere ceduti al Comune. «Fertilia non può più attendere - è stato il messaggio lanciato dai partecipanti al girotondo -, la borgata vuole rinascere e riappropriarsi dei luoghi della propria identità».

Al termine dell’iniziativa c’è stato spazio anche per un piccolo dibattito nel quale si è fatto un focus sulle prospettive di sviluppo di Fertilia. E in particolare di quelle descritte nel progetto di riuso turistico elaborato dagli allora tecnici del Comune Michele Rosa, Marco Visicaro e Vittoria Loddoni.

Lubrano è da tempo che reclama soldi e immobili. Niente da fare, ma da quell’orecchio la Regione sembra non sentire. Che fare, allora? Gli abitanti di Fertilia chiedono al sindaco d’insistere almeno per farsi assegnare le strutture. «Soltanto così - spiegano - l’amministrazione comunale potrà procedere con il sistema della perequazione e garantire grazie a investimenti privati il recupero di quei lcali storici per restituirli alla pubblica fruibilità». Dal canto suo, il primo cittadino spera che la Regione «si renda conto del blocco allo sviluppo che sta determinando».

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