La Nuova Sardegna

Alghero

I balneari: «Smaltite la posidonia, è veleno»

I balneari: «Smaltite la posidonia, è veleno»

La protesta degli operatori contro le alghe: sono piene di plastica, portatele agli impianti biomasse

29 novembre 2018
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ALGHERO. Prima si sono piazzati davanti alla spiaggia, hanno fatto capannello e hanno spiegato le ragioni della loro protesta a chiunque passasse. Poi, dietro l’incitamento di una curva da stadio, hanno fatto irruzione nell’arenile e si sono piazzati lungo il tragitto del camion che andava e veniva dal centro di stoccaggio di San Giovanni, dove da anni le alghe vengono depositate per l’estate, arrivando ormai a comporre una montagna di quasi due metri d’altezza per diverse centinaia di metri di spiaggia.

È la clamorosa protesta inscenata ieri dagli operatori balneari di Alghero. I titolari degli stabilimenti, quelli delle attività ricettive, alcuni esponenti politici di opposizione e numerosi cittadini hanno bloccato il mezzo e hanno ribadito di volersi confrontare con Comune e Regione. «Ogni inverno il mare deposita la posidonia naturalmente, questa operazione che in primavera ci costringerà a sostenere un costo esorbitante per rimuoverla di nuovo non ha senso», dicono arrabbiati gli imprenditori. Al di là dei costi e dei dubbi sulla sensatezza di rimuovere e riposizionare ogni anno tonnellate di materiale spiaggiato, c’è un problema ambientale. «Nel centro di stoccaggio viene accumulata la posidonia e tutto ciò che in estate viene rimosso dalle spiagge, comprese cicche e altri rifiuti – protestano – queste alghe sono veleno, contengono microplastiche e non possono essere ridistribuite sul litorale di Alghero». Quanto all’ipotesi di farle rimuovere dagli imprenditori agricoli e usarle nei campi, «è un’eresia, sono rifiuti speciali, la Regione deve rimuoverle una volta per tutte e destinarle agli impianti a biomasse», insistono. Ultimo problema, il danno d’immagine. «I turisti trovano le spiagge in queste condizioni e scappano o avviano azioni legali – continuano – il litorale è la principale ricchezza di Alghero, va tenuto come il salotto di casa». A tarda mattina i contestatori sono stati ricevuti dal sindaco di Alghero, Mario Bruno, e dall’assessore dell’Ambiente, Raniero Selva.

«Faremo tutte le pressioni possibili perché gli uffici regionali capiscano la situazione e migliorino la normativa», ha spiegato loro Mario Bruno, che ha assicurato «l’attenzione massima su tutte le operazioni da svolgersi sul litorale». (g.m.s.)

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