La Nuova Sardegna

Alghero

Cadde nell’ospizio e morì assolti sette imputati

di Nadia Cossu
Cadde nell’ospizio e morì assolti sette imputati

Personale e dirigenza della residenza erano a processo per omicidio colposo Vittima una 97enne di Villanova. Accolta la tesi di pm e difesa: «Fu un incidente»

05 dicembre 2020
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ALGHERO. Ciò che accadde il 24 luglio del 2016 in una casa di riposo di Alghero fu un tragico incidente e nessuna responsabilità può essere attribuita al personale e alla dirigenza della struttura.

Ieri mattina il giudice Elena Meloni ha assolto con formula ampia Giovanni Salvatore Mulas, dirigente del Comune di Alghero cui fa capo il centro residenziale per anziani, Anna Maria Scognamillo, direttrice della residenza, Armando Enzo Armandi, presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa sociale “Kcs Caregiver” cui era stata aggiudicata la gestione dei servizi della struttura, Ilaria Chiesa, responsabile tecnico della cooperativa, Giovanna Meloni, Francesca Vargiu e Vittoria Artisunch, operatrici socio sanitarie.

Maria Pinna, una arzilla 97enne di Villanova Monteleone, quel giorno d’estate di quattro anni fa, era uscita in carrozzina dalla porta finestra della propria stanza nel centro residenziale, aveva raggiunto il giardino esterno ma era caduta da una rampa di scale (di dieci gradini) procurandosi gravissime lesioni. Dopo poco più di dieci giorni era morta nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile. Per quella tragedia – denunciata alla Procura della Repubblica dal figlio della vittima che, assistito dall’avvocato Mario Pittalis, nel processo non si è costituito parte civile perché ha già ottenuto un risarcimento – erano finite a processo sette persone con l’accusa di omicidio colposo. Secondo l’accusa (iniziale) a vario titolo non avrebbero «adottato le misure necessarie (ad esempio un sistema di chiusura della porta finestra nella camera da letto) che impedissero agli ospiti di raggiungere la rampa di scale nel giardino esterno» e avrebbero «omesso l’adeguata vigilanza degli ospiti non autosufficienti». Ma le varie testimonianze hanno evidentemente consentito al pm di avere un quadro chiaro della corretta gestione della casa di riposo e dei suoi ospiti da parte degli imputati.

Alcune settimane fa, durante la deposizione di alcuni testi dell’accusa, è stato lo stesso pubblico ministero Paolo Piras a chiedere al giudice che gli altri testimoni citati venissero congedati perché era emerso chiaramente che la morte dell’anziana non potesse essere imputabile ad alcuno. «Si è trattato di un tragico incidente e per questo chiedo l’assoluzione di tutti e sette gli imputati». Alla richiesta della Procura si erano associati tutti gli avvocati difensori: Nicola Satta, Edoardo Morette, Luca Accardo, Elias Vacca, Giovanni Carta, Mario Antonio Fadda, Michele Pala, Alessandro Benedetti e Rossella Pola.

Nel processo è emerso che la signora Pinna non aveva alcun problema sul piano cognitivo, si muoveva autonomamente sulla carrozzina nei corridoi della struttura dove viveva da qualche anno. Il giudice, accogliendo le richieste della Procura e della difesa, ha assolto tutti gli imputati.

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