La Nuova Sardegna

Alghero

Sant’Imbenia apre i suoi cancelli

di Nicola Nieddu
Sant’Imbenia apre i suoi cancelli

Ieri mattina l’inaugurazione ufficiale dell’area archeologica che ospita la magnifica villa romana

12 dicembre 2021
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ALGHERO. La villa romana di Sant'Imbenia è pronta per accogliere i primi visitatori in una cornice ricca di storia. Ieri mattina l'inaugurazione di un sito archeologico unico nel suo genere in Sardegna, uni fiore all'occhiello del patrimonio storico presente nel territorio algherese affacciato sulla Baia di Porto Conte, praticamente di fronte all'ingresso dell'oasi naturalistica “Le Prigionette”.

È stata una giornata di festa, da molti definita memorabile, che arriva a conclusione del progetto “Pre-Occupiamoci della nostra storia” che ha dato la possibilità di riqualificare l'intera area di villa Sant'Imbenia.

Un progetto coordinato da Antonella Derriu, responsabile del Ceas Porto Conte, con una serie di partner e, soprattutto con il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese, delle associazioni e delle scuole. Anche ieri le scuole algheresi aderenti al progetto ( Liceo Fermi, Tecnico Roth e l'Istituto Alberghiero ) sono state protagoniste assolute facendo da guide speciali agli ospiti. Gli studenti dell'Alberghiero hanno poi offerto un aperitivo a base di prodotti del Parco di Porto Conte. All'inaugurazione di ieri erano presenti, tra gli altri, anche il sindaco Mario Conoci, il direttore del Parco Mariano Mariani e Gabriella Gasperetti, responsabile Patrimonio Archeologico della Soprintendenza di Sassari e Nuoro. «Un passo importante che restituisce alla comunità un bene importante – ha sottolineato Conoci – che va ad arricchire l'offerta storico - culturale del nostro territorio che rimane tra i più visitati in Sardegna. Un progetto che ha messo insieme diverse realtà: Comune, Scuole, Università, Soprintendenza, Parco di Porto Conte, Fondazione Alghero e tanti cittadini».

La villa romana di Sant'Imbenia è un sito archeologico che gli studiosi ipotizzano sia stato un centro importante per la commercializzazione e lo smistamento di prodotti soprattutto con la penisola iberica. La sua costruzione risale ad un'età fra il 1500 e il 500 a.C. e, durante la campagna di scavi, la prima tra il 1959 e il 1960, poi ripresi tra gli anni '80 e i '90, sono stati rinvenuti, tra gli altri, una grande quantità di reperti tra i quali diversi di epoca nuragica, fenicia e alcune preziose particolarità come uno skyphos a semicerchi pendenti risalente alla prima metà dell'VIII° secolo a.C. che risulta essere il più antico prodotto d'importazione euboica del mediterraneo centrale. Il centro fu fiorente fino al II secolo d.C., poi continuò ad essere utilizzata fino al VIII secolo d.C. . Il complesso si sviluppa per oltre 133 metri e i vani presentano delle particolarità planimetriche e ricche decorazioni: pavimenti in mosaico bicolore e policromo con ornati geometrici e figurati, pareti con affreschi lineari policromi e splendidi stucchi con motivi geometrici, floreali, animali e tratti dal repertorio sacro e mitologico. Alcuni reperti sono custoditi presso il museo Sanna di Sassari, altri, compreso un preziosissimo mosaico, nel museo archeologico di Alghero.

Da sottolineare che l'area dove si trova la villa romana è privata e, tempo fa, era stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra il proprietario, la Ifit Sogat Spa, e l'Ente Parco per la fruizione pubblica del bene. Per il recupero e la valorizzazione sono stati coinvolti semplici cittadini, studenti e associazioni grazie al progetto "Pre-Occupiamoci della nostra storia" portato avanti dal Centro di Educazione all'Ambiente e alla Sostenibilità del Parco di Porto Conte e dell'Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana, finanziato dal servizio Svasi dell'assessorato regionale alla difesa dell'ambiente.

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