La Nuova Sardegna

Cagliari

Carceri, a una donna il primo braccialetto elettronico in Sardegna

Carceri, a una donna il primo braccialetto elettronico in Sardegna

Una 31enne ha lasciato il carcere assieme alla figlia di 54 giorni. Sconterà la pena di due anni e due mesi di reclusione nella sua casa di Macomer

20 gennaio 2014
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CAGLIARI. Hanno lasciato il carcere di Buoncammino a Cagliari una donna, di 31 anni, madre di quattro figli, e la figlia, di 54 giorni, 28 dei quali trascorsi in cella. La donna sconterà la pena, di due anni e due mesi di reclusione, nella sua dimora di Macomer con il braccialetto elettronico. Si tratta della prima applicazione nell'isola del braccialetto, ha spiegato la presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme, Maria Grazia Caligaris, dopo aver appreso che «questa mattina sono state accompagnate alla stazione da un volontario dell'Opera redenzione sociale assistenza carceraria (Orsac), mamma e figlia, che hanno così hanno potuto riprendere la strada di casa». «È quindi andata a buon fine - ha aggiunto Caligaris - la richiesta, formulata dall'avv. Rossana Palmas, di accedere per la prima volta in Sardegna al braccialetto elettronico ad una delle due mamme detenute a Buoncammino dal 24 dicembre scorso. I tecnici della Telecom hanno, infatti, potuto facilmente verificare la compatibilità dello strumento elettronico al luogo di residenza della donna che abita a circa quattro chilometri dal centro urbano. Sono rimaste invece ancora a Buoncammino una mamma di 24 anni e sua figlia di 52 giorni. La donna, raggiunta da un ulteriore provvedimento definitivo di cinque mesi, è in attesa dell'esito del sopralluogo nel campo nomadi di Roma dove si trova il marito».

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