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Crollo all’Università: strage sfiorata per meno di tre ore

Luciano Onnis

	La palazzina crollata al Magistero, in via Trentino a Cagliari (foto mario rosas)
La palazzina crollata al Magistero, in via Trentino a Cagliari (foto mario rosas)

Collassata la palazzina che ospitava i corsi di lingue in via Trentino. Il Rettore: “Controlli regolari sulle strutture”

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Cagliari Una strage sfiorata per meno di tre ore. Il crollo di ieri notte nella cittadella universitaria di Sa Duchessa della palazzina a due piani in cui si trovava l’ex aula magna della facoltà di Scienze delle Terre e dallo scorso anno accademico assegnato alla facoltà di Lingue come laboratorio, non ha fatto vittime solo perché il collasso dell’edificio è avvenuto quando ormai gli studenti erano andati via da meno di tre ore e l’addetto alla vigilanza aveva fatto il giro di controllo prima di chiudere il portone principale di accesso.

Erano le 21,50 quando la palazzina si è inspiegabilmente e improvvisamente sgretolata, con un secco boato sentito in tutta la zona di sa Duchessa. L’allarme alla centrale operativa dei vigili del fuoco è arrivato cinque minuti dopo da parte del vigilante in servizio nel gabbiotto di servizio.

Dopo pochi istanti i ruderi della palazzina collassata erano illuminati a giorno dalle fotocellule dei pompieri, da subito impegnati nel capire se sotto le macerie fossero rimaste coinvolte anche persone. Per le ricerche sono stati utilizzati anche un cane molecolare e un drone. Questa mattina alle prime luci del giorno si è presentato uno scenario spettrale, reso ancora più tetro da una insolita fitta coltre di nebbia.

Per tutta la notte i vigili del fuoco sono rimasti sul posto con le loro squadre di pronto intervento e stamattina, con il cambio turno, sono subentrati alle 8 i colleghi di quello successivo. C’è prima di tutto da effettuare ulteriori accertamenti che nessuna persona sia rimasta sotto le macerie (eventualità del tutto scongiurata), mettere in sicurezza edificio e area immediata, quindi cominciare le verifiche tecniche per capire come sia potuto avvenire il crollo.

L’edificio era stato sottoposto a interventi di consolidamento circa un anno fa e – come ha detto lo stesso rettore Francesco Mola accorso sul posto appena avuta notizia dell’accaduto – i controlli erano costanti. Sarà adesso anche la magistratura ad occuparsi della strage sfiorata e delle cause del crollo. Il pubblico ministero di turno in Procura, Giangiacomo Pilia, è stato costantemente informato degli sviluppi della situazione dalle forze di polizia presenti sul posto. Scontata l’apertura di un relativo fascicolo.

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