La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana Energia

Il ministero bacchetta Clivati: «No al blocco del carbone»

di Federico Sedda
Il ministero bacchetta Clivati: «No al blocco del carbone»

OTTANA. Aver bloccato il processo di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Ottana è, conseguentemente, la procedura di valutazione di impatto ambientale (Via), è stato un...

21 settembre 2014
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OTTANA. Aver bloccato il processo di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Ottana è, conseguentemente, la procedura di valutazione di impatto ambientale (Via), è stato un provvedimento «inopinato e inopportuno che mette a rischio il futuro dell’azienda e dei lavoratori». Bene farebbe, perciò, Ottana Energia a «sottoporre il progetto a procedura di Via, così da poter ragionare su valutazioni di merito e non aprioristiche». Parole e musica del vice ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, pronunciate e suonate nell’ambito dell’incontro sulla proroga del regime di essenzialità della centrale di Ottana che si è tenuto l’8 settembre scorso al tavolo della struttura di crisi del ministero. Parole che sembrano bacchettate sulle unghie della delegazione sarda e, in particolare, su quelle del patron di Ottana Energia, Paolo Clivati e delle rappresentanze istituzionali e delle parti sociali del Nuorese.

Il tutto certificato dal verbale ufficiale della riunione tenutasi al Mise. Oltre che un incontro per definire il percorso tecnico-politico per allungare di un altro anno il regime di essenzialità della centrale elettrica, il vertice romano, alla luce del resoconto ufficiale, è stato, dunque, una sorta di resa dei conti sulla mancata riconversione chiesta dal governo nel 2013 quale condizione necessaria per ottenere l’essenzialità. A riassumere tutto al vice ministro De Vincenti è stato lo stesso Paolo Clivati, intervenendo per primo.

«Sulla base dei precedenti accordi siglati in sede locale e ministeriale nel 2013 – ha detto l’amministratore di Ottana Energia – la società ha proposto una riconversione a carbone della centrale. Il progetto ha superato lo screening e dovrebbe essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale. Le istituzioni locali, però, con verbale del 10 aprile 2014, hanno chiesto di non dare seguito alla procedura di Via in quanto non concordi sull’utilizzo del carbone come fonte energetica. Le stesse istituzioni – ha sottolineato l’imprenditore – hanno chiesto che venisse rivalutato il programma di riconversione, consentendo azioni utili alla riconversione a metano piuttosto che a carbone per il superamento dell’attuale configurazione a olio combustibile». Il vice ministero dello Sviluppo economico, intervenendo subito dopo, ha criticato tutta la vicenda. “De Vincenti – si legge nel verbale – ha specificato la necessità che comunque si sottoponga il progetto a procedura di Via, così da poter ragionare su valutazioni di merito e non aprioristiche». La critica, più che ai sindaci, che, nel documento citato da Clivati avevano chiesto, in realtà, “l’astensione dal Via fino a maggio 2014 in attesa di un incontro chiarificatore con la nuova giunta regionale”, sembra rivolta al movimento complessivo, tra i quali molti consigli comunali del territorio, ambientalisti e movimenti spontanei di cittadini, che si era opposto con forza alla riconversione a carbone.

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