La Nuova Sardegna

Nuoro

Cala Gonone, a caccia di pesci “ascoltando” il mare

di Nino Muggianu
Uno degli apparecchi usati dai ricercatori
Uno degli apparecchi usati dai ricercatori

Lo studio di un gruppo di ricercatori che sfrutta il suono per scoprire l’esistenza di nuove specie marine

03 novembre 2015
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DORGALI. “Alla ricerca della vita attraverso il suono”: Se fosse un film potrebbe essere questo il titolo di quella che invece è una ricerca scientifica con tutti crismi la cui prima fase si è conclusa di recente nelle acque di Cala Gonone. Una ricerca basata sullo studio, anche dal punto di vista fonetico, delle larve e post larve delle specie che in particolare vivono negli abissi del canyon di Cala Gonone: il più profondo del Mediterraneo.

Specie che usano le correnti ascensionali per portarsi in superficie dove poi trovano la trappole luminose degli studiosi. Non è una sorpresa, invece, l’inquinamento acustico che si registra nel golfo di Orosei, popolato da centinaia di specie di pesci costretti, nel periodo estivo, a convivere con l’assordante colonna sonora dei motori marini.

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Una ricerca scientifica che è stata condotta da Matteo Murenu dell’università di Cagliari, Scienze delle Vita e dell’Ambiente, in tandem con Lucia di Iorio, studiosa di Biofonetica, dell’università di Grenoble, il politecnico d’oltralpe che ha finanziato il lavoro che è già stato registrato nei laboratori dell’Acquario di Cala Gonone, altro partner della ricerca.

Con loro, Paolo Insolera, dorgalese di origine che a Cala Gonone ha aperto una scuola di apnea Blu Best che registra nel suo statuto lo studio e la salvaguardia del mare e mette a disposizione dei ricercatori la sua grande conoscenza dei fondali del Golfo e l’ausilio di telecamere. Si tratta di un lavoro esplorativo che è partito dell’idea di Ernesto Di Iorio, studioso, adesso in pensione che ha scelto di vivere nella frazione marina di Dorgali. «L’obiettivo – affermano gli studiosi – è capire se ci sono gli spazi per mettere a punto questa metodica di rilevamenti che consentano di utilizzare la bioacustica e accoppiarla alla presenza di specie particolari, organismi che arrivano da altri luoghi e scelgono Cala Gonone come habitat ideale».

Questa indagine preliminare avrà un seguito con un secondo step che si terrà la prossima primavera. «Il gruppo- spiegano Di Iorio e Murenu- si è formato anche perché il golfo di Cala Gonone è un ambiente moto particolare per la presenza del canyon che dai fondi batiali arriva sino ai 40 metri. Funzionale per molte specie quasi come un ascensore. Specie rare da trovare in superficie. Abbiamo pescato un pesciolino che vive nelle profondità, a 20 metri d’acqua, a 50 metri dalla costa (questa una delle peculiarità del canyon di Cala Gonone). Una famiglia di pesci bioluminosi, che a lato hanno dei piccoli led che servono per vivere negli abissi».

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