La Nuova Sardegna

Nuoro

Tenute Bonamici, premiato il cannonau

di Nino Muggianu
Tenute Bonamici, premiato il cannonau

Grande successo per “Montanaru”, vino rosso prodotto da un’azienda di giovani di Mamoiada

04 febbraio 2016
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MAMOIADA. Il ritorno alla campagna e alla vita contadina di moltissimi giovani si riscontra anche a Mamoiada, dove Pasquale Bonamici, 32 anni, con i due cognati, ha messo su una piccola azienda vitivinicola.

Tenute Bonamici esordisce con la bottiglia Montanaru nel 2015 mettendo sul mercato 1700 bottiglie circa di cannonau in purezza. Un esordio vincente visto che alla prima partecipazione ad una competizione ha ottenuto di recente una medaglia d’argento al concorso “Vini di Montagne del Cervia” in Valle d’Aosta. «Un premio che dedico ai miei genitori, Boella Tramaloni e Mario Bonamici che ha 83 anni. È stato mio padre a insegnarmi a sporcami le mani con la terra e ancora oggi è una valida spalla che mi dà consigli e suggerimenti». Il vecchio e il nuovo, quindi, si ritrovano da dove erano partiti, dalla campagna. Un connubio vincente che sta dando ai Bonamici grandi soddisfazioni .

«Il nostro cannonau Montanaru lo si può trovare nei locali più apprezzati dell’isola, non solo della provincia di Nuoro. Faremo qualche altra bottiglia, sempre improntata all’arte e alla cultura. Ci tengo a far passare come messaggio della nostra tenuta l’’abbinamento del vino con l’arte, la poesia e tradizioni del nostro territorio. Ho fatto diverse esperienze nella penisola nel campo della ristorazione e del vino, sono sommelier. Poi il richiamo, fortissimo, della terra, che mi ha riportato a Mamoiada. E lo stesso vale per i miei cognati Pietro e Massimimo. Un sogno che volevamo coronare da tempo».

Le uve del Montanaru provengono da un vigneto di circa due ettari, su una collina.

Il nome del vino Montanaru è una dedica al grandissimo poeta desulese Antioco Casula che con le sue poesie rispecchiava i temi del territorio avendo anche un legame col vino sinonimo per lui di bevanda divina.

«Vorrei sottolineare– dice ancora Pasquale Bonamici – il fiorire delle cantine a Mamoiada negli ultimi tempi, sia con i produttori veterani come Sedilesu e Puggioni, che ormai sono una voce affermata del vino sia a livello regionale, nazionale e internazionale, ma anche delle piccole cantine come quella di Luca Gungui che con una scelta coraggiosa ha deciso di lasciare gli uffici della Regione a Cagliari per dedicarsi al piccolo vigneto lasciatogli dal padre». «Nel vino è racchiusa la storia di un paese che vede nel proprio territorio la chiave per superare le crisi economiche – conclude Bonamici– Tutto questo cercando di collaborare fianco a fianco perché, in fondo, sappiamo tutti che solo se restiamo uniti si può andare avanti».

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