La Nuova Sardegna

Nuoro

Operaio morto in cava a Orosei, in quattro a processo

La cava di Orosei in cui nel 2014 avvenne l'incidente
La cava di Orosei in cui nel 2014 avvenne l'incidente

Per tutti l'accusa è di omicidio colposo per imperizia. L'udienza è fissata per dicembre

19 luglio 2016
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NUORO. Tutti a processo per la morte di Antonello Mereu, l'operaio di 24 anni deceduto mentre lavorava in una cava a Orosei il 13 marzo del 2014. Il Gup del Tribunale di Nuoro, Claudio Cozzella, ha rinviato a giudizio Antonio Monne, 55 anni di Orosei, capo della cava in cui è avvenuta la tragedia, Sergio Floris, 66 anni di Cagliari, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, Giovanni Mele, 71 anni di Dorgali ( Nuoro) e Ignazio Masala, 65 anni di Cagliari, rispettivamente titolare della ditta «Mele Giovanni e Figli srl» e direttore dei lavori. Per tutti l'accusa è omicidio colposo per imperizia.

A sollecitare il rinvio a giudizio è stato il pubblico ministero Andrea Vacca, che ha scartato l'ipotesi del banale incidente sostenendo che la morte del giovane è collegata alla violazione delle norme di sicurezza. A condurre le indagini erano stati i carabinieri della Compagnia di Siniscola. Il corpo dell'operaio era stato trovato poco prima delle 7 del mattino, accanto a un blocco di marmo che stava tagliando. Aveva una profonda ferita al cranio e non indossava il casco protettivo.

La prima tesi fu quella della caduta accidentale dopo una scivolata. Ma l'autopsia scartò questa ipotesi: le ferite non erano compatibili. Il giovane, secondo quanto accertato, aveva avuto l'incidente proprio durante le normali attività, mentre tagliava la lastra di marmo con un filo diamantato. Per eseguire l'operazione aveva fatto uso di una barra metallica che lo colpì alla testa sfondandogli il cranio. Oggi è arrivato il rinvio a giudizio degli indagati: l'udienza è fissata per il 5 dicembre in Tribunale a Nuoro.

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