La Nuova Sardegna

Nuoro

“Su venosu”, rinnovata la concessione mineraria

di Federico Sedda
“Su venosu”, rinnovata la concessione mineraria

Orotelli, il Consiglio comunale ha accolto la richiesta della società Imi Fabi La miniera, dove si estrae il talco, era stata chiusa per crisi aziendale nel 2008

27 agosto 2016
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OROTELLI. Via libera del consiglio comunale di Orotelli al rinnovo della concessione mineraria di "Su venosu" per l'estrazione di talco e steatite. La miniera, di proprietà della società Imi Fabi Sardegna, si trova nelle campagne di Oddini, ai confini tra i territori di Orotelli e Orani. Il titolo minerario, che fino al 2008 era di proprietà della Luzenac Val Chisone, è scaduto a maggio del 2016. Da qui la richiesta della Imi Fabi, già inoltrata alla Regione e trasmessa al Comune per il parere di competenza, di ottenere il rinnovo della concessione mineraria per completate il piano industriale legato alla coltivazione del giacimento e per commercializzare i minerali estratti dalla miniera fino al completamento del ripristino ambientale del sito. Si tratta, dunque, di una concessione a termine che dovrebbe consentire di sfruttare il giacimento fino all'esaurimento delle risorse rimaste. La prima concessione alla Val Chisone risale al 1977. La miniera è stata chiusa per crisi aziendale nei primi anni del Duemila. Nel 2008 è stata rilevata dalla Imi Fabi Sardegna che ora ha chiesto il rinnovo della concessione per altri dieci anni. L'argomento è stato portato all'esame del consiglio comunale su richiesta del gruppo di minoranza "Obiettivo comune". Alla fine della discussione, introdotta dal sindaco, Nannino Marteddu, che ha ricordato l'impegno della società a effettuare le bonifiche della mini discarica, l'assemblea civica ha dato all'unanimità parere favorevole al rinnovo della concessione, a patto, però, che vengano rispettate alcune condizioni. In particolare, il consigliere dell'opposizione, Massimo Pudda, ha chiesto che lungo il perimetro della miniera vengano messe a dimora delle piante autoctone al fine di ripristinare la situazione ambientale e che l'intervento di bonifica abbia una ricaduta occupazionale sul territorio. Tutte clausole accolte dal consiglio comunale che ha chiesto anche il rispetto da parte della società concessionaria delle prescrizioni di tutela dell'ambiente e del ripristino del paesaggio agrario originario come richiesto dall'ufficio Tutela del paesaggio. Il parere favorevole al ripristino della concessione mineraria è, comunque, legato, in ultima istanza, alla valutazione positiva dello studio di compatibilità geologica e geotecnica e delle relative opere di bonifica che dovrà essere presentato dall'azienda concessionaria. Il tutto perché la cava ricade in area sottoposta a vincolo idrogeologico con pericolo di frane. Il percorso per il via libera finale all'estrazione mineraria, insomma, deve essere ancora completato.

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