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Nuoro

Il coraggio di rischiare: i turisti premiano l’imprenditore di Ussassai che resiste solitario

di Giusy Ferreli
Il coraggio di rischiare: i turisti premiano l’imprenditore di Ussassai che resiste solitario

Senza Trenino verde, Marco Dessì voleva mollare l'attività. Dopo il test positivo, ora si pensa a collegamenti alternativi

18 aprile 2017
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USSASSAI. L'Ogliastra che resiste ha il nome e il volto di un caparbio imprenditore turistico di Ussassai.

Marco Dessì, 47 anni, da oltre tre lustri gestisce un punto di ristoro a Niala, località incantata nelle montagne. Orfano per la seconda stagione del trenino verde, che anche quest'estate non potrà lasciare il suo carico di passeggeri nella fermata del ponte di San Girolamo a due passi dal ristorante, per un poco ha pensato di mollare tutto.

Ma poi ci ha ripensato. E i fatti gli hanno dato ragione: in questo weekend pasquale il locale che propone piatti della tradizione ed escursioni sui Tacchi ha registrato il pienone. Domenica mattina, di buon'ora, si è recato a Niala per organizzare una giornata da tutto esaurito. Ma queste giornate sono state precedute da un periodo decisamente buio.

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«Quando ho saputo che la tratta si sarebbe interrotta a Seui per poi riprendere a Gairo, mi è crollato il mondo adosso», racconta Dessì. Furibondo e sconfortato al tempo stesso, preda di un'altalena di emozioni contrastanti, l'operatore che ha promosso l'associazione turistica dell'Alta Ogliastra composta dagli operatori di Gairo, Lanusei, Osini, Sadali, Ulassai e che è l'unico ad essere rimasto fuori dal circuito, ha pensato di chiudere l'attività. Ma non lo ha fatto. «In quel locale – racconta ancora Dessì – ci ho speso parte della mia vita. Ci sono i miei sacrifici e quelli della mia famiglia, non potevo arrendermi». Certo le aspettative almeno per quest'estate andranno ridimensionate. Il punto di ristoro aveva, e ha, la sua ragione di essere oltre che in un paesaggio senza eguali, tra sorgenti, boschi secolari e tonneri, in quella fermata lungo la strada ferrata a scartamento ridotto che serpeggia nelle montagne ogliastrine e dall'entroterra arriva sino al mare.

Collegamento ritenuto tra i principali attrattori turistici dell Sardegna. Arst e Regione, dopo mesi di polemiche con gli operatori del territorio sui ritardi nell'avvio dei lavori di rifacimento della strada ferrata, hanno annunciato la riapertura della tratta Mandas -Seui a partire dal 23 aprile e dal 18 giugno quella Gairo -Arbatax. Hanno confermato che rimarrà chiuso il tratto del collegamento ferroviario che passa per il ponte a ridosso del ristorante.

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I ponti di San Girolamo e San Sebastiano sono le strutture maggiormente compromesse della tratta e anche quelle che necessitano di un poderoso intervento.

E tra procedure d'appalto e lavori se ne riparlerà quindi il prossimo anno. Un altro anno senza i passeggeri, stranieri e italiani, della locomotiva che ha segnato un'epoca e inaugurato una nuova tipologia di turismo.

Smaltita l'arrabbiatura Dessì ha fatto di necessità virtù. «Stiamo pensando di organizzare dei transfer dalla stazione di Gairo Taquisara a Niala» spiega ancora l'operatore turistico che non demorde. La sua caparbietà è anche una lezione nei confronti di chi, contro lo spopolamento delle zone interne, il decremento demografico e l'isolamento, offre soluzioni teoriche. Una problematica che non ha bisogno di tanti giri di parole, quanto di fatti concreti. Che vengono così sintetizzati: «Stringo i denti e vado avanti. Qui voglio lavorare perché sono convinto che questa terra abbia tante potenzialità inespresse». Ed ora a pensarlo sono anche tanti turisti.

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