La Nuova Sardegna

Nuoro

Jerzu, via al restyling di piazza Papapisu

di Claudia Carta
Jerzu, via al restyling di piazza Papapisu

Conto alla rovescia per l’inaugurazione. I ritardi causati dal fallimento della società appaltatrice

26 aprile 2017
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JERZU. Conto alla rovescia per i lavori che insistono all’ingresso di Jerzu, in località Papapisu. Snodo fondamentale per il paese – crocevia per i collegamenti con la statale 125 e la provinciale per Perdasdefogu e quella per Ulassai e Osini – l’area è stata sottoposta recentemente a un intervento ingegneristico imponente che ne ha sanato le criticità, ripristinando gradualmente lo stato dei luoghi. «Siamo finalmente in dirittura d’arrivo – ha spiegato il vice sindaco con delega ai lavori pubblici, Antonello Orrù –. La tempistica attuale parla di venti giorni per vedere realizzato quello che è il completamento dell’area di Papapisu: ripristino della sede viaria con la sistemazione del tappetino bituminoso, prosecuzione del marciapiede che collega l’abitato alla Cantina sociale Antichi Poderi, la posa delle ringhiere e dell’illuminazione pubblica, con il relativo arredo urbano». Il ritardo nella conclusione dei lavori, ha inoltre spiegato l’esponente della giunta Congiu, è dovuto al fallimento dell’impresa cagliaritana, vincitrice dell’appalto, che ha eseguito il 90% dell’intervento, forse quello meno visibile, ma indubbiamente il più importante. Elemento, questo, che ha determinato l’indizione di una nuova gara con tutti i procedimenti a essa collegati e il conseguente, inevitabile, prolungarsi dei tempi di consegna. Già dalla scorsa settimana gli operai dell’impresa di Ussassai sono all’opera all'ingresso di Jerzu per completare l’intervento e restituire la piazza alla sua comunità. Un progetto di quasi un milione di euro che originariamente prevedeva, causa cedimento stradale, la realizzazione di fondazioni speciali per muri prefabbricati da erigere a monte della scarpata.

A seguito degli eventi meteorologici eccezionali datati aprile 2011, si registrò uno smottamento che trascinò a valle la strada con una notevole quantità di metri cubi di terra. Si decise così di ripristinare la scarpata stessa – composta essenzialmente di terra da riporto – ripartendo dal piede. Si è reso pertanto necessario realizzare una doppia fila di micro pali con tiranti e tutta una serie di muri prefabbricati, ideali da impiegare per la semplicità operativa. Intervento consistente anche nei numeri: 24 i muri realizzati, a monte e a valle, per un’altezza massima utilizzata di 7 metri. Oltre 45 metri il dislivello della scarpata.

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