La Nuova Sardegna

Nuoro

Un solo abuso edilizio in un anno Macomer resta un’isola felice

Un solo abuso edilizio in un anno Macomer resta un’isola felice

Tra il 2016 e il 2017 l’unico caso che è stato accertato è la costruzione di una platea in calcestruzzo L’assessore Manus: «Se arrivano segnalazioni, partiamo subito con tutte le verifiche necessarie»

31 agosto 2017
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MACOMER. Cemento selvaggio non trova a casa a Macomer, dove le violazioni alle norme edilizie sono inesistenti o si riducono a poca cosa. La città non contribuisce a collocare la Sardegna al sesto posto nella graduatoria delle regioni italiane per numero di costruzioni abusive. Tra il 2016 e il 2017 l’unico caso accertato è la costruzione di una platea in calcestruzzo di circa 300 metri quadri, lavori per i quali non era stata chiesta l’autorizzazione. Nell’ultimo decennio le violazioni si possono contare sulla dita di una mano e riguardano piccole difformità su altezze e le cubature o sulle dimensioni dei poggioli.

Sarà perché con la crisi economica e la chiusura delle industrie non ci sono soldi e l’edilizia è crollata, oppure perché i macomeresi rispettano le leggi, o anche perché l’ufficio tecnico riesce a tenere la città sotto controllo, a Macomer non ci sono mai stati dei grandi abusi. Macomer non è la Valle dei Templi di Agrigento, dove le costruzioni abusive sono sorte nonostante il vincolo assoluto di edificabilità, ma in caso di violazioni alle norme edilizie si usa la mano pesante. Quando la violazione è palese scatta l’ordinanza di demolizione. Nel 2015 è stato fatto demolire un muro di confine costruito senza autorizzazione prima ancora che la malta fosse asciugata. La puntualità nell’individuare la violazione e l’immediatezza della sanzione scoraggiano la trasgressione. «Se arrivano segnalazioni – spiega l’assessore ai lavori pubblici e urbanistica, Marco Manus, – gli uffici partono subito con la verifica. Di solito sono piccole cose a volte dovute alla mancata conoscenza delle norme o a controversie risolvibili. Di casi eclatanti non ce ne abbiamo. È vero che con la crisi le costruzioni sono in calo e non c’è più la spinta del passato. Ampliamenti e ristrutturazioni, però, ci sono sempre. L’ufficio tecnico controlla su segnalazione o in autonomia. Diciamo che a Macomer le norme edilizie vengono rispettate». Macomer è tra i comuni virtuosi dove le violazioni, quando ci sono state, consistevano in interventi di piccole dimensioni. In passato, un certo abusivismo c’è stato nelle campagne, dove diversi “pinnettos” sono cresciuti diventando case, ma con le rilevazioni aerofotogrammetriche e satellitari non sfugge nulla. L’ampliamento per la realizzazione di un bagno o di una stanzetta in più, il box per la macchina in giardino o l’apertura di una finestra abusiva sono state messe in regola con le sanatorie edilizie degli anni Novanta e dell’inizio dello scorso decennio. Resta invece alto il numero degli immobili rurali mai dichiarati al catasto rilevati nel territorio del Comune di Macomer dall’Agenzia delle entrate, 473 su 54 mila in Sardegna. Non si tratta di opere abusive, ma di edifici che sfuggono all’imposizione fiscale. (t.g.t.)

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