La Nuova Sardegna

Nuoro

Mancano i letti: ricoveri in barella

di Valeria Gianoglio
Mancano i letti: ricoveri in barella

Scoppia il caso di Medicina. Nursind: «Pazienti e sicurezza a rischio. Carenze di organico dappertutto»

11 novembre 2019
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NUORO. Li hanno ribattezzati, loro malgrado, “pazienti bis”, perché in realtà, nelle stanze del reparto di Medicina, all’ospedale San Francesco, non ci dovrebbero stare, sono un qualcosa in più, che sfugge ai numeri ufficiali. E non perché non abbiano bisogno di ricevere cure immediate, tutt’altro: sono “bis” perché i letti esistenti non sono sufficienti per poterli accogliere. I posti a disposizione sono 27 e sono spesso già tutti occupati. Così, quando arriva qualche altra emergenza, gli infermieri sono costretti a ricoverare i malati nella stessa barella – spesso senza sponde adeguate e con freni non propriamente all’altezza – sulla quale li hanno condotti dal Pronto soccorso. E con quella li sistemano al centro di una delle stanze di Medicina, in mezzo agli altri pazienti ricoverati, ma senza avere la stessa dignità, la stessa sicurezza e gli stessi servizi: un campanello per chiamare all’occorrenza, l’erogatore dell’ossigeno, una presa elettrica per alimentare gli apparecchi.

L’ultima frontiera dei disagi e delle carenze, tra le corsie dell’ospedale San Francesco, la segnala il sindacato provinciale delle professioni infermieristiche, il Nursind in mezzo ai numeri impietosi degli infermieri e degli Oss che mancano in organico: 46 infermieri in meno, rispetto all’organico sufficiente, all’ospedale, e 19 operatori socio-sanitari. In cima alla lista dei reparti più scoperti ci sono Neurologia, Ortopedia e la stessa Medicina, per l’appunto, con 6 infermieri che mancano all’appello in ciascun reparto e 2 Oss. Seguiti da Geriatria e Neurochirurgia, dove mancano 5 infermieri e 2 oss, e Chirurgia con 4 infermieri in meno e due oss. E la situazione è da emergenza rossa anche all’ospedale di Sorgono. Così, nelle ultime settimane, il segretario provinciale, Mauro Pintore, ha preso carta e penna e segnalato ancora una volta tutte le carenze in una lettera inviata anche al direttore dell’Assl, Grazia Cattina, e al commissario dell’Ats, Giorgio Steri. E tra i casi limite che il sindacato denuncia c’è anche quello di Medicina. «Nel reparto di Medicina del San Francesco costituito da 27 posti letto vengono ricoverati pazienti oltre il numero di degenze massime previste – scrive il sindacato – e vengono lasciati in barella esponendoli a forte rischio clinico e difficoltà assistenziale da parte degli operatori sanitari in turno». Ma il problema, come spiega ancora il rappresentante provinciale del Nursind, Mauro Pintore, è ancora più grave perché le barelle con le quali i pazienti vengono ricoverati dal Pronto soccorso «non hanno le spondine consistenti e spesso esse sono malfunzionanti o con il sistema di frenata non funzionante. La maggior parte delle volte, queste barelle con i degenti ricoverati, sono sistemate al centro della stanza, considerati pazienti bis in mezzo agli altri malati, e non hanno a disposizione campanello di chiamata, erogatore di ossigeno, prese elettriche necessarie per il funzionamento degli apparecchi elettromedicali. E tutto ciò pone grosse difficoltà assistenziali, soprattutto quando il paziente è agitato, disorientato».

E per spiegare quali rischi comporti, nel concreto, lavorare in condizioni simili, il Nursind cita quanto accaduto in Medicina lo scorso 22 ottobre, nel turno di notte. Quella sera «oltre a 27 pazienti, erano ricoverati tre degenti in più, che venivano collocati nelle stanze 1 bis, 17 bis e 21 bis, di cui uno proveniente dal pronto soccorso con codice rosso. Le diagnosi di tutti e tre i pazienti erano importanti. Mentre il personale infermieristico era impegnato a prestare assistenza e sorveglianza al paziente in barella nella stanza 17 bis, le condizioni cliniche di un altro paziente in barella, privo di campanello di chiamata, nella stanza 21 bis, si sono aggravate e grazie alla prontezza degli altri degenti in stanza che hanno allarmato il personale, si è potuto intervenire». Rischio scampato, dice dunque, il Nursind: ma fino a quando, se rimarranno le stesse carenze? «La situazione – conclude Mauro Pintore – è tragica, non solo al San Francesco ma anche a Sorgono e in tutto il territorio. Ma ciò che ci dispiace è che nonostante le nostre ripetute segnalazioni i vertici dell’azienda non ci rispondono e la commissione sanità che è venuta a Nuoro non ha ascoltato noi infermieri»

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