Omicidio di Lula, ribaltata in appello la sentenza: due condanne
Per l'uccisione nel 2015 di Angelo Maria Piras condannati a 24 anni il fratello Nico e la cognata Alice Flore
SASSARI. La corte d'assise d'appello di Sassari, ribaltando la sentenza di primo grado di assoluzione, ha condannato a 24 anni i due lulesi Nico Piras e Alice Flore per l'omicidio del fratello di Nico, Angelo Maria Piras, ucciso a colpi di fucile nelle campagne alla periferia di Lula nel settembre del 2015.
Alla sentenza era presente Nico Piras. Il pg Paolo De Falco aveva chiesto la condanna all'ergastolo. La corte ha condannato entrambi a 24 anni perché ha riconosciuto le attenuanti generiche. La Corte, presieduta dalla giudice Plinia Azzena, ha emesso il verdetto dopo oltre tre ore di camera di consiglio. "Le sentenze si rispettano, ma davanti a un'assoluzione in primo grado questa di oggi è una decisione che ci sorprende e contro la quale presenteremo ricorso in Cassazione", annuncia l'avvocato Francesco Lai, difensore di Alice Flore.
Piras venne ucciso con 4-5 colpi di fucile calibro 12, caricato con munizionamento spezzato, prima al braccio destro e alla coscia sinistra, poi ad entrambe le ginocchia e infine alla testa, il colpo mortale. Secondo la ricostruzione dell'accusa, a sparare fu il fratello, con la complicità della moglie, a causa di discussioni legate alla gestione dei terreni e dell'azienda agricola di famiglia. Il giorno prima del delitto i due fratelli avevano anche avuto una lite furibonda.