La Nuova Sardegna

Nuoro

«Nelle case con la spesa e un bel sorriso»

di Valeria Gianoglio
«Nelle case con la spesa e un bel sorriso»

L’esercito di volontari e commercianti che si sono reinventati le giornate portando alimenti, pizze e farmaci a domicilio

31 marzo 2020
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NUORO. «Sono tutti più comprensivi: se siamo in ritardo non si lamentano, e a volte, nel cartone della pizza dopo il ritiro, troviamo attaccati anche messaggini pieni di affetto, come quello che ci ha lasciato una bambina: “Cosa è la felicità? Una pizza da Fior di pizza (consegnata a casa) Andrà tutto bene”. E poi una faccina allegra e un arcobaleno. Insomma, sono cose che fanno piacere, perché i tempi sono difficili per tutti, e anche noi, come tanti altri ci siamo dovuti reinventare il lavoro e le giornate coinvolgendo le nostre famiglie». Francesco Papa fino a qualche settimana fa lavorava ogni giorno tra farine, lievitazione, ordini, sudore e fatica. Poi anche a lui, tra capo e collo, arriva la notizia dello stop, della chiusura temporanea della sua attività causa restrizioni legate al coronavirus, e allora, in un attimo bisogna ripensare a tutto quanto. «Per tre giorni – racconta – ho chiuso la pizzeria di via Martiri della Libertà, ma poi ho pensato che dovevo reagire, così ho deciso di provare a organizzare un servizio per portare la pizza a domicilio. Non lo avevo mai fatto ma sono fortunato perché ho avuto la disponibilità dei miei familiari, e allora ho cominciato. Sono i miei familiari che si occupano di consegnare le pizze: gli ordini stanno arrivando e ne siamo contenti. Certo, non è più come prima che la gente compra pizze in quantità, ma si tratta di piccole ordinazioni, visto che sotto lo stesso tetto vivono poche persone. Nelle consegne stiamo sempre attenti a usare tutte le precauzioni. E quando finirà questa emergenza riprenderemo anche con le “pizze sospese” che in questi anni abbiamo fornito ai bisognosi».

Michele Fadda, invece, è un autista dell’Arst che coordina i volontari della Protezione civile, l’associazione “Vab” di Nuoro, e da qualche settimana con il suo gruppo di compagni generosi, oltre ad aver montato il tendone del pre-triage al San Francesco, hanno deciso di mettere a disposizione il loro tempo in modo gratuito per consegnare spesa o farmaci nelle case dei nuoresi attraverso, ma non solo, la rete “Attivi e solidali” messa su dal Comune. «Principalmente ora consegniamo farmaci – spiega – ci facciamo mandare il codice della ricetta e poi ci rivolgiamo alla farmacie. Rispettiamo un protocollo di sicurezza: disinfettiamo tutto, lasciamo le medicine negli androni, invitiamo a fare i pagamenti online. Finora le persone hanno rispettato le regole. E noi, nonostante la mascherina, non dimentichiamo di consegnare anche un sorriso».

E tra tanti volontari della spesa a domicilio c’è anche Nicola Bitri dell’associazione Biskisende. «Ci siamo proposti subito, per consegnare spesa e non solo a chi ne aveva bisogno – racconta – poi siamo stati contattati dal Comune di Nuoro e siamo entrati nella rete “Attivi e solidali”. Siamo sette volontari, mettiamo a disposizione le nostre auto personali. Tre arriviamo da Orani e gli altri, invece, da Nuoro. Finora ci siamo occupati soprattutto di portare nelle case i prodotti del mercato di Campagna amica della Coldiretti. Abbiamo deciso di rinunciare al rimborso benzina e a ogni altro rimborso. Ci sono tante persone che hanno bisogno: lo stiamo vedendo visto che stiamo consegnando anche i pacchi del Banco alimentare. E poi vediamo la paura di chi vive da solo, degli anziani. A volte ci lasciano la lista nel pianerottolo. Ma c’è stato anche chi ce l’ha consegnata calandola con la cordicella dal balcone. Una nostra volontaria, poi, ha deciso di prendere in carico una famiglia con un bisogno particolare: i due genitori sono ciechi e hanno un figlio autistico. Tutti i giorni porta loro il pane».

E anche Cristiana Olianas, commerciante trapiantata a Nuoro da anni, ha voluto reinventare il suo “negozietto” di via Ballero, come ama chiamarlo, per fare consegne a domicilio. «Sta andando bene – spiega – anche se in modo particolare sono i miei clienti soliti che mi chiamano. Comunque anche qualcuno che non conoscevo ha utilizzato il servizio. Credo che sia una cosa utile e continuerò a farla. Ora stiamo anche cercando di capire se possiamo organizzare “la spesa sospesa”: sarei onorata di contribuire anche in questo modo».

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