La Nuova Sardegna

Nuoro

A Macomer il grido di aiuto dei benzinai

di Alessandra Porcu
A Macomer il grido di aiuto dei benzinai

L’emergenza sanitaria ha avuto effetti disastrosi sulle attività. Agus: «Siamo a rischio fallimento»

08 aprile 2020
2 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. «Un dramma senza precedenti». È l’amaro sfogo di Fabrizio Agus, titolare del distributore di carburante Agip di Macomer, per descrivere gli effetti disastrosi che si stanno ripercuotendo sulla sua attività dallo scorso 11 marzo, giorno in cui è entrata in vigore la quarantena. «Nell’ultimo fine settimana, dal 3 al 6 aprile, i nostri impianti – racconta – hanno erogato 2mila 177 litri di benzina e gasolio. Briciole se paragonati ai 12 mila 334 del week end compreso tra il 29 febbraio il 2 marzo». Il quadro appare ancora più catastrofico se si mettono a confronto quest'ultimo mese con lo stesso dell'anno passato. 119 mila litri contro 224 mila. A conti fatti la differenza è abissale: si aggira intorno al 50%. «Il calo vertiginoso degli affari ci sta costringendo a lavorare solo la mattina e a tenere chiuso la sera. Quattro dei nostri dipendenti – prosegue Fabrizio Agus – sono a casa. In attesa della cassa integrazione. Se le restrizioni imposte dal Governo non verranno allentate in tempi brevi, per noi come per tutti gli altri benzinai potrebbe profilarsi il fallimento». Troppe le spese cui far fronte. Pochi, troppo pochi, gli incassi. Dello stesso avviso Luciano Sau che, a poche decine di metri, ha in appalto le pompe di carburante Q8. «Le perdite registrate finora – spiega – si attestano sull’80%. La clientela è diminuita notevolmente e sarebbe troppo dispendioso continuare a tenere aperto per l'intera giornata. Questo ha reso necessario mettere in ferie due dipendenti. Il passo successivo – ammette a malincuore – sarà la richiesta degli ammortizzatori sociali anche per un terzo lavoratore». Pure qui, a descrivere la gravità della situazione sono i numeri. Prima delle pandemia da coronavirus si erogavano tra i 15 e i 16 mila di litri di benzina e gasolio al giorno mentre ora, ai tempi del Covid 19, si arriva a mala pena a 3 mila. «Credo – ammette Luciano Sau – che ci vorrà almeno un anno prima che tutto torni alla normalità. Sono molto preoccupato per il futuro che si prospetta».

L’epidemia è stato un fulmine a ciel sereno. Nessuno era preparato a fronteggiare l’emergenza sanitaria. «L’azienda – sottolinea – non ci ha fornito né guanti né mascherine. Abbiamo dovuto procurarceli autonomamente. I dispositivi di protezione individuale sono indispensabili al fine di poter svolgere il nostro lavoro in sicurezza». Lo scenario non cambia poco più avanti, alla Esso di Battista Tedde. «Non ci saremmo mai aspettati di ritrovarci davanti questo scenario desolante. Le spese di gestione sono numerose e i guadagni quasi inesistenti – ci dice –. Nelle ultime tre settimane il fatturato è diminuito dell'80%. Siamo in balia degli eventi. Non ci resta che sperare in tempi migliori».

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative