La Nuova Sardegna

Nuoro

Jerzu, alla Cantina sociale prove tecniche di futuro

di Claudia Carta
Jerzu, alla Cantina sociale prove tecniche di futuro

I cancelli dell’ “Antica Poderi” sono rimasti sempre aperti in tutto questo periodo Usala: «I fatturati si realizzano con i flussi turistici, fare ora previsioni è difficile»

07 maggio 2020
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JERZU. Prudenza e lungimiranza. Mai come in questo caso le parole hanno un peso e più ancora ce l’hanno le scelte che termini come questi si portano dietro. Specie se il peso di cui si parla è quello economico e lo scenario in cui si realizza è quello della pandemia planetaria. All’ombra dei Tacchi, i cancelli della vitivinicola “Antichi Poderi” di Jerzu (430 soci e 50mila quintali di conferimento medio annuo) sono rimasti sempre aperti anche durante la serrata generale. Occhi puntati alla “Fase 2”. Prove tecniche di futuro, insomma o, se si preferisce, studio attento e puntuale di un avversario difficile da inquadrare, almeno nell’immediato: l’incertezza.

«Fare ragionamenti su termini, numeri e volumi in questo momento è davvero difficile – spiega il presidente della Cantina sociale, Marcello Usala –. È innegabile che siamo di fronte a una situazione di generale difficoltà che non risparmierà i suoi effetti, ma oggi è quanto mai prematuro quantificarne l’impatto. Impatto che gioco forza sarà negativo, qualora dovesse perdurare l’attuale contesto. Il perché è presto detto: sappiamo che i fatturati si realizzano nel periodo estivo con i flussi turistici e quindi, venendo a mancare un apporto considerevole in termini di persone che portano risorse sul territorio, è evidente che il contraccolpo economico del settore c’è tutto. Ma, ripeto, oggi quantificare un eventuale danno, è davvero complesso».

Una criticità che Assoenologi nazionale definisce preoccupante, ma che, al tempo stesso «non svilisce i buoni propositi di ripresa per il futuro». Come dire, bicchiere mezzo pieno? L’ottimismo aiuta, anche quando è azzardato. Ma non basta: «È auspicabile – ribadisce Usala – che politica e istituzioni valutino con grande attenzione la situazione attuale e quella in prospettiva, adottando misure e interventi per la tutela del comparto».

Intanto si lavora in sicurezza: «La logistica è tale – rileva il presidente – che abbiamo operato tranquillamente: gli spazi sono ampi, non ci sono assembramenti, la sanificazione degli ambienti viene regolarmente effettuata e la tutela e la salute degli operatori è garantita». Prossimo step? «Già a metà estate si potrà fare una valutazione significativa della situazione dal momento che avremo un quadro molto più netto, anche in vista di un periodo importante qual è quello della vendemmia». Tutto questo mentre dai dati elaborati dall’Istituto di Ricerca Iri per Vinitaly emerge che, nei primi tre mesi e mezzo dell’anno, le vendite di vino nella Gdo (Grande distribuzione organizzata) hanno registrato una crescita a volume del +7,9% sullo stesso periodo del 2019, con i vini Doc e Docg cresciuti del +6,8%, quelli Igp e Igt del +10,5%, i vini comuni del +7,2%. In sofferenza invece l’intera filiera vitivinicola italiana legata al canale Ho.Re.Ca, l’industria dei servizi alberghieri e legati alla ristorazione.

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