La Nuova Sardegna

Nuoro

ottana 

Saba al comando senza opposizione la storia si ripete venti anni dopo

di Federico Sedda
Saba al comando senza opposizione la storia si ripete venti anni dopo

OTTANA. Era dalle elezioni amministrative che si tennero il 16 aprile del 2000, le prime del nuovo millennio, che a Ottana non veniva presentata una sola lista. Allora, a scendere in campo fu Peppino...

28 ottobre 2020
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OTTANA. Era dalle elezioni amministrative che si tennero il 16 aprile del 2000, le prime del nuovo millennio, che a Ottana non veniva presentata una sola lista. Allora, a scendere in campo fu Peppino Fenudi storico sindaco operaio comunista degli anni Ottanta, scomparso ad aprile del 2009, ancora sindaco. Fenudi capeggiò la lista “Ottana per lo sviluppo” che aveva come simbolo il ramoscello d’ulivo, classica espressione delle liste social-comuniste di un tempo. Al voto si presentarono 1.581 elettori su 2.258 iscritti nelle liste elettorali, pari al 70 per cento degli aventi diritto al voto. La lista unica ottenne 1.366 voti, l’86 per cento dei voti validi. Peppino Fenudi, che ritornava a indossare la fascia tricolore dopo tre precedenti mandati, amministrò senza opposizione fino al 2005, ottenendo poi la rielezione.

Nel 2000, a Ottana, scese in campo una sola lista perché l’amministrazione comunale uscente, guidata dal sindaco Giovanna Pittalis, decise di non riproporsi a causa dei numerosi attentati che, alla fine degli anni Novanta, colpirono gli amministratori comunali e, in particolare, il primo cittadino. Allora, a Ottana, c’era un clima di paura e insicurezza non solo per gli atti intimidatori, ma anche per la mancanza di prospettive di lavoro dovute al sistema industriale sempre più traballante che portò, nel 2003, alla chiusura dello stabilimento della Montefibre che mandò a casa 250 lavoratori.

Stavolta, però, la situazione è diversa. Da dieci anni, a Ottana, non si registrano atti intimidatori contro gli amministratori comunali. L’ultimo fu quello contro l’allora sindaco, Gian Paolo Marras, una notte di settembre del 2010, tre mesi dopo la sua elezione. Eppure, a vent’anni di distanza, a Ottana è stata presentata, ancora una volta, una sola lista, come nel Duemila: quella del sindaco uscente, Franco Saba, che è risuscito a superare il quorum elettorale con il 57,87 per cento dei voti. È chiaro che, di questi tempi, la comunità ottanese paga non solo la mancanza di partiti ufficiali o associazioni politiche organizzate, ma anche una certa disaffezione dalla politica dovuta anche alla crisi post industriale infarcita di promesse e luoghi comuni. Una situazione diffusa un po’ ovunque, ma, in particolare, a Ottana che ha pagato e paga più di altri il costo della crisi che ha travolto l’industria senza creare alternative, provocando così fuga dall’impegno civile per il bene comune e incertezza nel futuro. L’eredità che raccoglie Franco Saba dal passato e da se stesso è proprio questa: cercare di dare un senso al futuro del paese che un tempo fu simbolo di rinascita e di speranza nel lavoro che ora non c’è più.



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