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«Il no al parco eolico vicino a Sos Enattos ha messo al riparo Einstein Telescope»

di Simonetta Selloni
«Il no al parco eolico vicino a Sos Enattos ha messo al riparo Einstein Telescope»

Il commento del sindaco sindaco di Lula Calia dopo la bocciatura del piano

09 ottobre 2022
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Lula Esiziali. Vale a dire: che provocano danni irreparabili. Così per i disturbi che immettono nell’ambiente, vengono definiti i parchi eolici, “ per la rivelazione delle onde gravitazionali”. Lo mette nero su bianco la Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vias (valutazione di impatto strategico) del ministero della Transizione ecologica, nelle 32 pagine con le quali viene dato parere negativo “circa la compatibilità ambientale del progetto inerente al Progetto di un parco eolico formato da 15 aerogeneratori con potenza complessiva di 50,4 MW comprensivo di opere accessorie, ubicato nei territori dei comuni di Bitti (NU), Buddusò (SS) in località. Mamone”, progetto presentato daWPD Piano d’Ertilia S.r.l. Pale eoliche vicine di casa dell’Einstein Telescope, l’osservatorio di onde gravitazionali al centro di un imponente progetto – investimento complessivo quasi due miliardi di euro – che riunisce un consistente gruppo di partner istituzionali (per citarne alcuni: la Regione, il Governo italiano, le Università di Cagliari, Sassari il ministero dell’Università e della Ricerca, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, quello di Astrofisica, l’Istituto di geofisica e vulcanologia, il Gran Sasso science Institute), da realizzare nella miniera di Sos Enattos a Lula, comune capofila.

«Il rumore generato andrebbe a mettere in serio dubbio buona parte dei programmi scientifici del laboratorio “Sargrav” e di Einstein Telescope. In tale modo il sito sardo perderebbe un importantissimo vantaggio competitivo rispetto ad altre località europee che si candidano ad ospitare Einstein Telescope, senza offrire gli analoghi vantaggi ambientali», scrive il Comitato, richiamando il parere dell’Istituto di Fisica nucleare. Per ascoltare le onde gravitazionali, serve il silenzio. «Ci siamo opposti sin da subito al progetto delle pale eoliche a Mamone. Lo abbiamo segnalato nelle osservazioni alla Commissione tecnica di verifica Via-Vias. Il risultato della valutazione, negativo, ci soddisfa».

Così Mario Calia, sindaco di Lula, dopo il parere negativo. L’amministrazione aveva sin dalla presentazione del progetto, il 24 settembre di due anni fa, alzato le barricate per opporvisi. Per tutte le considerazioni scientifiche, e per l’incompatibilità tra l’importante investimento di denari pubblici in un programma fortemente a rischio in caso di accoglimento del progetto relativo al parco eolico.

Stesse considerazioni di Stefano Deliperi, per il Gruppo di intervento giuridico: «Abbiamo in presentato le nostre osservazioni, contrarie a questa ennesima proliferazione, senza programmazione, di un nuovo parco eolico». E aggiunge le perplessità legate a un surplus di produzione energetica che deriverebbe in quello che definisce un «Far west programmatorio: già oggi con 1.946 megawatt tra eolico e solare siamo al 40 per cento in più del nostro fabbisogno. Dando il via libera a tutti gli impianti, a terra e off-shore, arriveremmo a 23.300 megawatt, 11 volte tanto, che non si sa dove e come conservare, né esportare».

Per ora, E.T. non avrà come vicini di casa i 15 aerogeneratori della Wpd. Che potrà comunque presentare ricorso. E anche in quella eventuale sede dovrà dimostrare che il rumore prodotto dalle vibrazioni dei piloni di sostegno alle eliche, non siano esiziali . Cioè rovinosi, per il silenzio indispensabile per l’ascolto.

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