La Nuova Sardegna

Olbia

Ponte sul Padrongianus, i lavori sono già ripresi

di Antonello Palmas
Ponte sul Padrongianus, i lavori sono già ripresi

Ieri a Cagliari incontro tra l’Anas e i costruttori sui danni provocati dalla piena Il responsabile Peppino Angius: l’opera sarà ultimata regolarmente entro aprile

22 novembre 2012
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OLBIA. I lavori sul ponte del rio Padrongianus riprenderanno a pieno ritmo già in settimana. Il cantiere ieri era nuovamente all’opera per rimediare ai danni provocati da una ondata di piena che lunedì notte ha travolto tutto, sommergendo macchinari e materiale. Ma la ditta appaltatrice Angius rassicura: non ci siamo mai fermati, l’opera non è in pericolo e sarà terminata nei tempi previsti. Lo ha fatto sapere il responsabile Peppino Angius poco dopo l’incontro con Oriele Faggioli, capo compartimento Anas per la Sardegna, avvenuto nel pomeriggio di ieri a Cagliari. Cosa si siano detti per davvero non lo dice («lo scopo era fare il punto della situazione, la mia controparte è l'Anas» glissa), ma il risultato è quello che tutti speravano: i lavori per migliorare l’importante struttura sulla statale 125 che collega Olbia con la costa meridionale della Gallura non saltano come si poteva temere. Ed è ciò che conta.

«No, i lavori non si fermano, anzi non si sono mai fermati – dice Peppino Angius –. Da domani (oggi, ndc) cercheremo di risolvere tutti i problemi creati dall’ondata di piena, ma lavoreremo anche per colmare i giorni persi. I lavori stanno subendo un rallentamento, ma proseguono con l’intento di recuperare. Abbiamo già operato per ripulire e mettere in sicurezza l’area». Detta così, sembrerebbe quasi che i danni della piena siano in realtà una cosuccia. Eppure in un primo momento si era ipotizzato un bilancio di qualche centinaio di migliaia di euro. Angius mette in chiaro: «Quel che è successo non è cosa da poco. I danni sono ingenti e devono ancora essere quantificati. L’onda di piena è stata improvvisa e inattesa, perchè le previsioni meteo davano come ormai scemato l’allerta maltempo. Invece è arrivata quell’ondata, per giunta dalla parte opposta rispetto alla direzione dalla quale la si poteva ipotizzare, cioè dall’interno invece che dal mare». E fa la conta della razzìa delle acque: «Il fiume di è portato via diversi macchinari che abbiamo ripescato: sonde, pompe, gruppi elettrogeni, una grossa idrodemolitrice. Ma anche materiali importanti, come casseformi per le travi in cemento, già pronte, che essendo in metallo si sono inabissate, E poi i ponteggi, quelli di due campate vanno rifatti da capo, altri due sono da ripristinare».

La ditta appaltatrice sembra insomma non aver mai avuto dubbi sulla possibilità di riprendere i lavori in breve tempo: «Da parte nostra non c’è stato alcun allarmismo. Certo – dice Angius – se avessimo potuto cominciare secondo i termini previsti invece che soltanto il 20 agosto, oggi avremmo avuto ben 180 giorni di lavoro su quel cantiere. E sicuramente l'onda di piena non avrebbe fatto nessun tipo di danno, perchè la tipologia delle opere prevede maggiori pericoli nella fase di ultimazione delle fondazioni». L’okay ritardato era legato alla polemica sui possibili danni economici per gli operatori commerciali di Murta Maria che temevano un’estate flop. Angius afferma che comunque i lavori prima della piena erano avanti di circa due settimane: «Quindi siamo nei tempi previsti e contiamo di rimanerci. Il ponte sarà pronto per la fine di aprile, come programmato».

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