La Nuova Sardegna

Olbia

Servitù militari, blitz di Pili nell’ex base Usa sul Limbara

Servitù militari, blitz di Pili nell’ex base Usa sul Limbara

«Disastro ambientale a 1200 metri di quota, danneggiato un patrimonio naturalistico incomparabile»

14 luglio 2014
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CAGLIARI. Stop al trasferimento della base militare americana del Monte Limbara alla Regione Sardegna «se prima non verrà definito l'ammontare delle bonifiche e del ripristino dell'area». Lo chiede il deputato di Unidos Mauro Pili, ex governatore dell'Isola, con una interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro della Difesa nella quale definisce la Sardegna «Usa & getta» perchè «dopo le basi resta solo degrado e abbandono». Proseguendo nella sua battaglia contro le installazioni militari nell'Isola, il parlamentare sardo, che ha anche girato un video che testimonia il suo blitz nell'area, parla di «disastro ambientale a 1200 metri di quota, una base a due passi da sorgenti e patrimonio naturalistico incomparabile. Un lungo fantascientifico abbandonato a se stesso - denuncia - Uno stato di degrado assoluto con ogni genere di materiale inquinante, oli combustibili e un affronto alla natura senza precedenti. Una vera e propria aggressione all'ambiente con migliaia di metri cubi di cemento piazzati nelle vette più alte della Sardegna, parabole di grandezza ciclopica per controllare giorno e notte i movimenti nell'area più a rischio del Medio Oriente».

Quando nel 1993 gli americani hanno abbandonato il Limbara «hanno lasciato tutto senza procedere nè al ripristino dei luoghi tantomeno alla loro bonifica», per questo motivo, sostiene Pili, «il folle passaggio di quell'area, previsto nel 2008 tra lo Stato e la Regione Sardegna, deve essere rivisto e se ancora non definito, bloccato. Gli Usa devono pagare il ripristino di quell'area. Chi inquina paga e non si può accettare un assalto così grave al patrimonio ambientale senza che nessuno faccia niente per evitarlo».

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