La Nuova Sardegna

Olbia

LE polemiche

Da Gian Piero Scanu la dura ammissione: «Abbiamo fallito»

OLBIA. Arriva dal deputato Gian Piero Scanu il primo “mea culpa” della classe politica olbiese sulla gestione del dopo alluvione: «Se dopo 9 mesi denunciamo queste difficoltà, vuol dire che abbiamo...

19 agosto 2014
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OLBIA. Arriva dal deputato Gian Piero Scanu il primo “mea culpa” della classe politica olbiese sulla gestione del dopo alluvione: «Se dopo 9 mesi denunciamo queste difficoltà, vuol dire che abbiamo fallito tutti, me compreso come parlamentare – afferma –. Il gioco delle lettere ormai non funziona». Insomma, occorre mettere in campo delle iniziative concrete per portare a casa il risultato. Dobbiamo essere in grado di assumere un atteggiamento forte e portarlo avanti perché i risultati arrivino, ma il problema è che non ci siamo più abituati. Questa lettera deve rappresentare un'assunzione di responsabilità, non un modo per lavarsi la coscienza». Tonino Pizzadili, consigliere di opposizione, ha parlato di documenti inutili e di fallimento, contribuendo a far scaldare l’ambiente. Moreno Contini (Comitato 18/11) ha chiesto di sapere come il Comune vuole reagire alle promesse disattese e prevede che, per le opere di prevenzione, dallo Stato non arriverà un centesimo, perché non è obbligato a pagare i danni delle calamità naturali». Pochi gli interventi dello sparuto gruppo di cittadini intervenuti, una donna chiede che fine faranno gli aiuti erogati a chi si è poi scoperto aver prodotto false dichiarazioni di danni («ci sono denunce in merito, dice il sindaco»), mentre un piccolo imprenditore chiede «almeno la sospensione del pagamento dei tributi, visto che di soldi non ne vedremo». In una nota il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonello Peru, chiede ai parlamentari sardi di togliere o sospendere la fiducia a un Governo che non dà risposte. (apal)

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