La Nuova Sardegna

Olbia

Incendio intorno al supercarcere

di Giampiero Cocco
Incendio intorno al supercarcere

Il penitenziario di massima sicurezza invaso dal fumo. Paura anche per gli abitanti della frazione

05 novembre 2014
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TEMPIO. Il banale abbruciamento di stoppie si è trasformato, poco dopo le 13 di ieri, in un violentissimo incendio che ha investito la struttura esterna del supercarcee di Nuchis e messo a repentaglio l’incolumità degli abitanti della piccola frazione di Tempio. In concomitanza, favoriti dal vento di libeccio, si sono verificati altri due incendi, in Gallura. Il primo nelle campagne tra Tempio e Aggius, in località Rizzaggiu, dove le fiamme, partite da un campo dove si stavano bruciando dei covoni di fieno, hanno attraversato un vigneto e sono state fermate davanti all’abitazione di un medico grazie all’abnegazione di diversi volontari. Il secondo incendio è scoppiato lungo la strada ferrata tra Oschiri e Ozieri, dove il fuoco ha invaso la linea ferroviaria bruciando diversi pali del telegrafo che si sono abbattuti sui binari.L’incendio più grosso, fronteggiato dai vigili del fuoco del distaccamenti di Tempio, dagli uomini del corpo forestale e dai volontari della protezione civile si è registrato nelle campagne di Nuchis, dove le fiamme, partite da un vigneto dove il proprietario stava bruciando delle stoppie (operazione consentita, ma sempre con la massima prudenza) hanno ben presto dilagato verso il carcere di massima sicurezza, investendo un boschetto di querce da sughero e sfiorando diverse abitazioni fatte evacuare, per motivi di sicurezza, dalle forze dell’ordine. I problemi più grossi si sono avuti all’interno del supercarcere, dove gli agenti della polizia penitenziaria hanno dovuto fronteggiare, coadiuvati dalle squadre di vigili del fuoco e forestali (gli unici abilitati ad entrare all’interno del perimetro di sicurezza del penitenziario dove sono rinchiusi oltre 180 detenuti) il mare di fiamme e le colonne di fumo asfissiante che hanno investito il lato ovest e nord della struttura. Per oltre un’ora vigili del fuoco e forestali hanno cercato di evitare che le fiamme raggiungessero i serbatoi di gas liquefatto (utilizzato dalle due centrali termiche del complesso penitenziario) che contengono 30 mila litri di Gpl. I sistemi di sicurezza dell’impianto hanno retto alla notevole escursione termica (nella zona, è stato calcolato, si sono superati i 300 gradi centigradi) sin quando non sono arrivati i mezzi aerei, un Canadair da Ciampino e i due elicotteri del Corpo forestale regionale di stanza a Fenosu e Cagliari. Le fiamme, alle 16, erano state domate e sono cominciate le operazioni di bonifica. I sistemi di sicurezza del supercarcere e l’abnegazione degli uomini della polizia penitenziaria hanno attenuato le problematiche dovute al fumo che ha invaso anche le celle dove sono detenuti i boss della malavita organizzata italiana. Con calma, nel tardo pomeriggio, il sindaco di Tempio Romeo Frediani e la direttrice del penitenziario, Carla Ciavarella, hanno effettuato una ispezione all’interno del supercarcere. «Nessun rischio, ma molta paura», hanno detto.

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